Cultura
17 giu 2025
Cremona città della cultura? Perché non valorizzare figure come Montaldi e i cantori della Bassa Bellintani e Pavese?
Cremona, capitale della cultura? Non voglio entrare, qui, nei particolari di una proposta di cui si sono già segnalate le difficoltà di realizzazione (carenza di trasporti, carenza di ricettività alberghiera, etc.) ma voglio cercare di definire il senso di questa attribuzione, "capitale della cultura": per il festival Monteverdi, per le eccellenze della liuteria, per la programmazione del PAF che è stato considerato "patrimonio culturale locale" da difendere o per altro?
Forse, ma il mio intento è partire da qualcosa di meno evidente e che pure avrebbe bisogno, a mio giudizio, di un processo di revisione e di aggiustamento: mi riferisco alla "Festa del Po" che, da alcuni anni, si tiene presso le associazioni Canottieri cittadine e che quest'anno è stata riproposta dalla giunta Virgilio.
Ecco: l'idea ha una sua condivisibilità ma andrebbe gestita diversamente da come si è fatto finora. Mi è capitato di andare un pomeriggio in visita alla manifestazione e ho visto qualche bancarella di prodotti gastronomici locali, qualche giostrina, giochi per bambini e qualche inziativa di semplice rievocazione nostalgica delle tradizioni padane; insomma, una festa di sapore ludico-folcloristico come ce ne sono tante.
Eppure, per inserire una iniziativa di questo genere nel circuito di un'eventuale manifestazione culturale di ampio respiro ci vorrebbe altro: bisognerebbe collegare la cultura locale agli spunti della cultura e della letteratura nazionali, mettendo in luce il fatto che Cremona, pur essendo una città di provincia, è il centro geografico e culturale di tutta la Bassa Padania, la città in cui le istanze culturali locali (basti pensare alla letteratura dialettale) si coniugano con la voce di autori di livello nazionale che hanno raccontato della nostra città, da Montaldi a Pasolini, per non parlare dei tanti poeti nazionali cantori della "Bassa", da Pavese a Bertolucci, da Bevilacqua a Bellintani.
Solo così un progetto culturale locale acquisisce dignità di livello nazionale; altrimenti rimane la banale rievocazione del "buon tempo andato": ecco, mi piacerebbe che la attuale amministrazione comunale tenesse in conto la possibilità di organizzare in modo diverso una iniziativa di questo tipo, confrontandosi anche con le forze associate presenti sul territorio, senza limitarsi a rivolgersi al "inner circle" dei soliti noti.
Nella foto in alto, il pittore Renzo Botti e lo scrittore Danilo Montaldi: due esponenti di spicco della cultura cremonese.
Vincenzo Montuori
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