Attualità
16 lug 2025
Il ritorno di Formigoni e i casi Santanchè e Fidanza: i santi, gli scheletri di cemento e la memoria corta: viaggio nella provincia addormentata
In molte realtà locali italiane, la politica sembra sospesa in un eterno déjà-vu: si rinnovano volti noti, si replicano le stesse dinamiche, mentre i temi della legalità e della responsabilità pubblica faticano a conquistare spazio nel dibattito. La provincia di Cremona — segnata da una storia importante, infrastrutture mai completate e figure che continuano a esercitare influenza nonostante vicende giudiziarie controverse — rappresenta un caso emblematico di questa stagnazione.
A colpire non sono tanto gli scandali in sé, quanto l’assenza di una reazione collettiva. Più che ai singoli fatti giudiziari, occorre guardare al clima culturale in cui questi si inseriscono: un contesto in cui l’etica pubblica appare sempre più marginale, e l’indifferenza sembra essere diventata la norma.
A volte ritornano. E a volte tornano senza più provocare sorpresa.
Roberto Formigoni – già presidente della Regione Lombardia per quasi vent’anni, condannato in via definitiva a 5 anni e 10 mesi per corruzione nell’ambito dello scandalo della sanità lombarda – ha recentemente annunciato il suo ritorno sulla scena politica con un nuovo movimento: “PIM – Per un’Italia Migliore”. Presidente onorario lui, 28 i fondatori al seguito. Per ora nessuna candidatura concreta, ma dichiarazioni pubbliche improntate a uno spirito di rinnovata partecipazione.
A Crema, il nome di Formigoni non evoca solo ricordi mediatici, ma richiama una stagione politica e culturale ben precisa: quella segnata dalla forte influenza di Comunione e Liberazione e della Compagnia delle Opere su una parte della vita pubblica lombarda, anche attraverso progetti sostenuti con fondi regionali. Uno di questi è l’ex scuola della Fondazione Charis, alla periferia ovest della città: un’opera mai completata, che ancora oggi si presenta come un edificio incompiuto, in mezzo al verde incolto.
Il progetto, cofinanziato nel 2008 con un milione di euro da Regione Lombardia, si è arenato tra il 2011 e il 2012. L’intervento si è poi trascinato in contenziosi legali, e la Regione ha recuperato quanto versato attraverso una compensazione con il Comune. Tradotto, facendo pagare indirettamente ai cittadini.
L’incompiuta resta comunque visibile: una struttura che, agli occhi di molti, simboleggia l’interruzione di una stagione politica ambiziosa ma controversa. Su una parete campeggia oggi un murales ironico, raffigurante Formigoni in preghiera con monete che cadono – una rappresentazione artistica che, secondo alcuni, denuncia sprechi e mancate responsabilità.
Nel frattempo, il panorama politico locale offre nuovi spunti di riflessione. Alle elezioni europee del 2024, nella circoscrizione nord-ovest, è stato riconfermato l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, sostenuto anche in provincia di Cremona. Descritto dalla stampa locale come vicino al territorio e presente in ambito agricolo, Fidanza ha patteggiato nel 2023 ,(in base all'accordo) una pena di un anno e quattro mesi (con sospensione della pena) per “corruzione per l’esercizio della funzione”, in relazione a un’inchiesta riguardante un’assunzione a Bruxelles.
La sentenza è stata ratificata dal GIP Stefania Donadeo. In base alla legge italiana, il patteggiamento non costituisce ammissione di colpa né comporta l’interdizione dai pubblici uffici. La sua rielezione, pertanto, si è svolta nel pieno rispetto delle norme vigenti.
Anche a livello locale, dinamiche simili sembrano ripetersi: elettorati stabili, dibattito politico ridotto, attenzione pubblica limitata sulle vicende giudiziarie.
In questo quadro si inserisce anche la continuità parlamentare di Daniela Santanchè, ministra del Turismo, eletta nel collegio uninominale di Cremona nel 2018 e nel 2022. Attualmente risulta imputata in due procedimenti penali presso il Tribunale di Milano: uno per presunto falso in bilancio (nell’ambito del cosiddetto “caso Visibilia”), l’altro per presunta truffa aggravata all’INPS per circa 126mila euro di fondi legati alla cassa integrazione Covid.
In entrambi i casi i processi sono in corso e, come previsto dall’ordinamento, vige la presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.
Tuttavia, nel dibattito pubblico provinciale, queste vicende trovano finora poco spazio. Tra cerimonie, eventi e cronache istituzionali, alcuni osservatori rilevano una certa difficoltà ad affrontare pubblicamente temi legati all’etica pubblica e alla legalità. Più che i singoli casi giudiziari, ciò che colpisce è una generale assenza di reazione collettiva, un senso di assuefazione e rassegnazione che appare radicato.
Una parte della cittadinanza sembra aver ridotto la propria vigilanza critica, mentre la trasparenza e la responsabilità sembrano perdere centralità nel confronto pubblico.
In questo contesto, la legalità rischia di essere percepita più come una questione formale che come un principio sostanziale.
Nella foto in alto, il murales con Formigoni a Crema
Marco Degli Angeli
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