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24 giu 2025
Piccioni Foto di Couleur da Pixabay

Mozione di Olzi e Portesani: "Troppi danni economici causati dai piccioni, servono fondi per l'acquisto di cartucce da caccia per contenerli"

Lotta al colombo domestico, i cui danni in provincia di Cremona, “secondo i dati ufficiali 2019–2023, sono cresciuti sensibilmente, arrivando fino a oltre €12.000 annui indennizzati”.

A proporre interventi per arginare e contenere il fenomeno sono i Capogruppo di Fratelli d'Italia, Marco Olzi, e di Novità a Cremona, Alessandro Portesani, attraverso una mozione depositata in Comune e che promette un discreto clamore, in particolare tra gli ambientalisti. “Mozione per l’integrazione del Piano Regionale 2025–2029 di controllo del colombo di città (Columba livia forma domestica) con misure di sostegno alle aziende agricole del Comune di Cremona”: questo il titolo dell'atto.

Olzi e Portesani partono da alcune premesse: “il Piano Regionale 2025–2029 di controllo del piccione domestico e dei corvidi approvato da Regione Lombardia prevede l’attuazione di misure di contenimento su tutto il territorio regionale, incluso il Comune di Cremona, in ambito sia urbano che agricolo”.

Inoltre, aggiungono, “il piano regionale individua nel colombo urbano (Columba livia forma domestica) una delle specie sinantropiche che causano danni significativi alle produzioni agricole, ai centri di stoccaggio, all’igiene pubblica e alla biodiversità, e per la quale sono autorizzati interventi di abbattimento controllato, con un limite annuale di 30.000 capi per la provincia di Cremona”.

Le aziende agricole del territorio comunale – proseguono i consiglieri – sono direttamente coinvolte nelle attività di contenimento e svolgono un ruolo attivo nella gestione della fauna problematica, spesso sostenendo in proprio i costi, in particolare per l’acquisto delle munizioni utilizzate negli abbattimenti autorizzati”.

Segue una considerazione: “i danni causati dal colombo domestico in provincia di Cremona, secondo i dati ufficiali 2019–2023, sono cresciuti sensibilmente, arrivando fino a oltre €12.000 annui indennizzati; la partecipazione degli agricoltori è riconosciuta dal piano regionale come strumento essenziale per il successo degli interventi e per garantire una regolarità ed efficacia d’azione; Regione Lombardia, le Province e le associazioni venatorie hanno già sviluppato modelli di collaborazione e strumenti operativi consolidati per la rendicontazione, il tracciamento e il controllo delle risorse pubbliche impiegate in piani di gestione faunistica”.

LE RICHIESTE - Di qui le richieste alla Giunta e al Sindaco. La prima, volta a “istituire una misura economica di sostegno a favore delle aziende agricole con sede nel territorio comunale che partecipano attivamente all’attuazione del Piano Regionale di Controllo 2025–2029, finalizzata alla compartecipazione alla spesa per l’acquisto di cartucce da caccia impiegate per l’abbattimento autorizzato del colombo domestico”.

Seconda richiesta: “utilizzare i modelli già esistenti presso enti come la Provincia di Cremona e le associazioni venatorie per garantire una gestione trasparente, tracciabile e verificabile delle risorse stanziate, in coerenza con le pratiche già in uso per la gestione della fauna selvatica”.

La mozione chiede poi di “predisporre un avviso pubblico annuale per raccogliere le richieste delle aziende agricole interessate e determinare le modalità di accesso al sostegno, con priorità ai soggetti attivi e regolarmente autorizzati secondo il piano regionale”.

Infine, l'atto impegna Sindaco e Giunta “a prevedere una dotazione economica iniziale da inserire nel bilancio comunale, aggiornabile annualmente in base ai risultati ottenuti e alla partecipazione”.

IL COMMENTO DI OLZI E PORTESANI - "Non possiamo più ignorare – spiega Marco Olzi – che la gestione della fauna problematica, come quella del piccione domestico, è una responsabilità condivisa. La Regione ha già riconosciuto la gravità del fenomeno e ha messo in campo un piano di contenimento. Ora tocca ai Comuni fare la propria parte. Le aziende agricole, soprattutto quelle a conduzione familiare, stanno svolgendo un servizio di interesse collettivo, aiutando a contenere una specie che provoca danni alle colture, problemi di igiene urbana e rischi per la biodiversità. È quindi giusto che l’amministrazione comunale sostenga concretamente questi sforzi, non solo a parole ma con risorse e strumenti adeguati".

Dal canto suo, Portesani sottolinea che "Con questo atto vogliamo riconoscere il valore dell’impegno quotidiano degli agricoltori, troppo spesso lasciati soli a gestire emergenze che sono di tutti. Il contenimento del piccione di città non può essere demandato solo alla buona volontà dei singoli. Occorre creare un percorso strutturato, che parta da un avviso pubblico annuale rivolto alle aziende agricole interessate e definisca criteri chiari e verificabili per l’accesso al sostegno. Vogliamo che Cremona diventi un esempio positivo di collaborazione tra pubblico e privato, nel rispetto delle regole e con l’obiettivo comune di tutelare ambiente, salute e produzioni locali".

"Siamo convinti – concludono i due firmatari – che il Consiglio Comunale saprà accogliere questa proposta come un gesto di responsabilità e di attenzione verso chi lavora ogni giorno a contatto con il territorio, affrontando problemi reali con competenza e spirito di servizio. È tempo di passare dalle parole ai fatti".

a.p.

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Commenti

Teresa

25 giugno 2025 14:55

Allibita e delusa da Portesani!

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