Cultura
21 nov 2025
Tra antico e contemporaneo, "Pasolini al Ponchielli": storia dell'incontro tra due figure profetiche e visionarie
Proseguono gli incontri della rassegna “Pasolini al Ponchielli”, realizzati dalla Società dei Militi in collaborazione con il teatro Ponchielli e gli Amici del teatro L’Aurea Cetra.
Sabato 22 novembre alle ore 15 si terrà l’incontro ‘Stringo un patto con te, Ezra Pound’, dedicato all’incontro tra Pasolini e Pound. A ripercorrere i passi di questo intricato rapporto sarà Giulio Solzi Gaboardi, presidente della Società dei Militi, con la conduzione di Filippo Raglio.
«Due figure profetiche, visionarie, geniali e controverse – racconta Giulio Solzi Gaboardi -. Pasolini e Pound hanno molto più in comune di quanto si possa credere. Il rapporto con il sacro, la tensione all’antico e la critica della società economicista sono solo alcuni dei tratti che uniscono due dei maggiori poeti del Novecento che proprio in Italia trovarono terreno fertile per la loro opera».
Questo momento andrà a sviscerare la storia controversa tra i due autori. Dopo decenni di rifiuto dettato dalla distanza ideologica che intercorreva tra i due, Pier Paolo Pasolini, nell’autunno del 1968, incontra a Venezia Ezra Pound. L’anno non è casuale. Nel marasma del Sessantotto, Pasolini scopre il disgusto per le rivoluzioni facili, per le grida dei figli della borghesia.
Così, le attenzioni di Pasolini si rivolgono al più grande poeta del suo tempo. Trattato negli States come un traditore e in Europa come un criminale fascista, Pound, conclusa la seconda guerra mondiale, è isolato ed esiliato. Lasciata l’America dopo gli anni in manicomio, aveva trovato accoglienza in Italia, la sua patria elettiva, scelta molti anni prima. Pasolini raggiunge Pound a casa sua con la troupe della Rai, deciso a intervistarlo.
L’americano lo accoglie in ciabatte e i capelli scompigliati. Da quell’incontro nasce un’intervista straordinaria di oltre un’ora che immortala il confronto, la resa dei conti e la pacificazione tra due dei maggiori intellettuali del Novecento. Da una parte, Pound, il fascista, cantore di un modernismo dal sapore arcaico. Dall’altra, Pasolini, il marxista che strizzava l’occhio al cattolicesimo e ai particolarismi dell’Italia rurale.
L’incontro di domani, a ingresso libero e gratuito, è una delle numerose anteprime del Pasolini Festival Cremona, che si terrà in città dal 28 al 30 novembre.
La rassegna “Pasolini al Ponchielli” si concluderà con l’ultimo appuntamento nel Foyer del Teatro Ponchielli domenica 30 novembre alle ore 15 con “Cronaca di un amore. Pasolini e Maria Callas”.
La chiusura del ciclo sarà dedicata a uno dei rapporti più intensi e misteriosi della vita di Pasolini: il legame umano e spirituale tra Pasolini e Maria Callas, musa e protagonista di Medea. Il racconto di
questa relazione avvolta nel dubbio e nell’incertezza verrà accompagnato dagli interventi del critico d’opera Alberto Mattioli e il compositore Davide Tramontano, moderati da Francesco Paolo Truglia.
L’incontro sarà anche l’occasione per presentare la nuova opera lirica “Cronaca di un amore. Callas e Pasolini” realizzata su commissione di Fondazione Teatri Piacenza con il libretto di Alberto Mattioli e le musiche di Davide Tramontano che debutterà al Teatro Municipale di Piacenza il 27 marzo 2026, in prima mondiale.
«La partecipazione del Teatro Amilcare Ponchielli al Pasolini Festival Cremona rappresenta per noi un segno importante – sostiene Andrea Nocerino, sovrintendente del Teatro Ponchielli -. Un progetto che unisce la città nel nome di uno dei più complessi e visionari intellettuali italiani del Novecento. In questo dialogo tra passato e presente i teatri ritrovano sempre la loro ragion d’essere: la trasmissione viva della cultura, un’eredità che non si conserva, ma si rinnova e si rigenera ad ogni apertura di sipario».
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a.p.
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