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29 lug 2025
Taglio piante

Abbattimento piante: l'assessore Pasquali risponde a Tacchini (M5S): "Compenseremo entro la prossima stagione in base alle risorse finanziarie"

"L'attuale Regolamento del Verde prevede, per ogni tipologia di pianta abbattuta un numero corrispondente di piante da ripiantumare (fino a un massimo di n. 4 piante ogni pianta tagliata) in base alla specie, età e dimensioni della pianta abbattuta, al fine di mantenere inalterata la compensazione ambientale. Inoltre il Comune si impegna a compensare le piante abbattute entro la prossima stagione silvana sulla base delle risorse finanziarie".

Questo uno dei passaggi più rilevanti della risposta dell'assessora Simona Pasquali all'interrogazione che la consigliera Paola Tacchini (M5S) ha presentato in giugno in relazione all'abbattimento di alcune piante in città, in particolare in zona piazza Castello (qui l'articolo).

"L'attività di monitoraggio circa la salute della pianta - precisa Pasquali - avviene costantemente durante tutto l'arco dell'anno. L'abbattimento di essenze arboree è una soluzione finale che viene presa sulla scorta di valutazioni svolte da tecnico abilitato ove ritenga non vi siano più le condizioni di sicurezza e stabilità, per l'incolumità di persone e cose o dove vi siano particolari problemi fitosanitari che minano la stabilità dell'essenza. Non esiste un progetto ma un'attività di monitoraggio continuo delle alberature. In particolare, le robinie della zona Castello sono piante ormai verso la fase conclusiva del loro ciclo vitale, sono tutte inserite in classe C o D e come tali vanno tenute in particolare osservazione secondo una frequenza dettata dallo stesso agronomo".

Nella sua interrogazione, Tacchini ha chiesto se "esistono criteri guida cui debba attenersi il provvedimento di abbattimento di questi alberi che non siano del tutto arbitrari; se tra questi criteri rientri il criterio della comprovata pericolosità di tutte le essenze, anche quelle giovani".

Replica Pasquali: "L'agronomo incaricato dal Servizio Verde di AEM S.p.A. esegue periodiche verifiche visive e strumentali e valuta di conseguenza la classe di pericolosità che l'essenza ha assunto. Generalmente le piante giovani non hanno problemi tali per richiederne l'inserimento in classe d'attenzione C o D".

Inoltre, aggiunge l'assessora, "Se la pianta presenta problematiche strutturali insanabili, è necessario l'abbattimento per preservare la sicurezza pubblica che necessariamente ha la priorità, in qualsiasi periodo dell'anno. Pertanto per gli abbattimenti non esiste una stagione idonea, se riscontrata la pericolosità è necessario intervenire. Per le potature e le ripiantumazioni è invece necessario attenersi alle regole dettate dalla letteratura specialistica, stagione silvana, in funzione dell'età, tipologia, dimensioni, esposizione".

Tacchini ha quindi chiesto se "sia già prevista e quando la messa a dimora di nuove essenze sostitutive di quelle abbattute e, nel caso sia rinviata di molti mesi, un criterio guida da adottare non sia quello di unificare sempre i due momenti".

Replica Pasquali: "La volontà del Comune è quella di sostituirle entro la prossima stagione silvana (dal mese di ottobre al mese di marzo). Il criterio indicato di unificare i due momenti è possibile solo se si abbatte in detta stagione, viceversa le nuove piantumazioni avvengono nella stagione successiva".

Sempre Pasquali precisa poi che "Se una pianta dopo le dovute verifiche è inserita dall'agronomo in classe D, ovvero è da abbattere, è responsabilità del Comune di Cremona intervenire quanto prima per garantire la pubblica e privata incolumità che ha senz'altro la priorità su altri temi. La classe D non è legata al tipo di essenza ma allo stato vegetativo della pianta".

Ultima domanda posta da Paola Tacchini, per sapere "se non sia corretto dal punto di vista ambientale e della salute dei cittadini fare un bilancio tra l'ossigenazione perduta con l'abbattimento di piante adulte rispetto al contributo a venire da parte delle nuove piantine se non se ne moltiplicano il numero in città in tempi immediatamente successivi al tagli".

"Dal punto di vista ambientale e della qualità dell'aria - risponde Pasquali - il contributo di una nuova pianta sana è maggiore rispetto ad una pianta sofferente. Si sottolinea inoltre che l'attuale Regolamento del Verde prevede, per ogni tipologia di pianta abbattuta un numero corrispondente di piante da ripiantumare (fino a un massimo di n. 4 piante ogni pianta tagliata) in base alla specie, età e dimensioni della pianta abbattuta, al fine di mantenere inalterata la compensazione ambientale. Inoltre il Comune si impegna a compensare le piante abbattute entro la prossima stagione silvana sulla base delle risorse finanziarie".

f.c.

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