Attualità

16 giu 2025
Rifiuti Foto di Manfred Richter da Pixabay

Gestione rifiuti ad Aprica, per il Comune è tutto a posto: la gara pubblica non era necessaria, ma lo sarà dal 2030, alla scadenza del contratto

Scontro politico sulla gestione del servizio rifiuti, affidata alla società Aprica Spa. Come anticipato dall'inchiesta di Marco Degli Angeli (qui l'articolo), il tema sta scaldando il confronto tra maggioranza e opposizione e non si escludono ricadute in futuro, come un esposto all'ANAC (Autorità Nazionale Anticorruzione). Per il momento, il consigliere Alessandro Portesani ha chiesto la convocazione della Commissione Vigilanza per approfondire ulteriormente il tema.

Tutto ruota attorno all'affidamento del servizio ad Aprica (società del Gruppo A2A) senza pubblica gara, tema sul quale verte l'interrogazione a risposta verbale presentata il 4 giugno dai capigruppo di minoranza: primo firmatario Alessandro Portesani (Novità a Cremona), Paola Tacchini (5 Stelle), Jane Alquati (Lega), Andrea Carassai (Forza Italia), Marco Olzi (Fratelli d’Italia). All'interrogazione ha dato risposta oggi, in Consiglio, l'assessore Simona Pasquali.

Ebbene, “Non esistono atti di affidamento esplicito alla società Aprica S.p.A. approvati dal Consiglio Comunale in quanto gli atti di affidamento non sono tra le competenze del Consiglio Comunale e nel caso di specie non vi sono nuovi affidamenti”. Così l'assessore Pasquali nella sua risposta all'interrogazione.

L'assessore ha anzitutto confermato “che il servizio di raccolta rifiuti e igiene urbana è svolto dalla Società Aprica S.p.A, identificata correttamente nell’ambito della determinazione dirigenziale n. 2574 del 22/12/2023, emanata dal Settore Area Vasta, Ambiente e transizione Ecologica, che ha per oggetto la presa d’atto dell’operazione di fusione per incorporazione di Linea Gestioni S.r.l. in Aprica S.p.A., con decorrenza dal 31 dicembre 2023”.

L'assessore ha poi precisato che “La prosecuzione del servizio è determinata nella Determinazione citata al punto precedente che vede al punto 2 la seguente dichiarazione: “Dare atto che conseguentemente al cambiamento societario di cui al punto precedente, la società Aprica S.p.A. subentra nei diritti e negli obblighi della società Linea Gestioni S.r.l. nell’ambito della Convenzione-Contratto relativo al servizio di Nettezza Urbana, di cui alla deliberazione di Consiglio Comunale del 11 febbraio 1999”.

Alla domanda “Se l’Amministrazione ritenga tuttora vigente l’affidamento originario ad AEM S.p.A. risalente al 1999, pur a fronte delle successive modifiche societarie e dell’evidente mutamento del soggetto gestore”, l'assessore ha replicato che “Il Comune di Cremona ha ritenuto, nei vari passaggi societari, valido il contratto originario”.

All'opposizione che chiedeva “Se siano state svolte valutazioni formali o informali sulla sussistenza dei requisiti nel controllo analogo, in capo al Comune di Cremona, nei confronti di APRICA S.p.A”, Pasquali ha replicato che “Non sono intervenuti nuovi affidamenti bensì un subentro del contratto preesistente, pertanto, le verifiche della la citata Determinazione del 23 dicembre 2023 hanno riguardato, non le condizioni per l’affidamento in house ma quelle per il subentro nel contratto già esistente”. 


In merito a pareri giuridici e sulla necessità o meno di una gara pubblica, Pasquali ha risposto che “Non risultano pareri richiesti all’esterno dell’ente sullo specifico contratto. Quando si acquista o si cede un ramo societario si cedono anche i diritti, gli obblighi e i contratti in essere; pertanto, le varie prese d’atto del cambio societario hanno sempre visto il parere positivo degli organi tecnici”.

GARA PUBBLICA? - Alla domanda “Se il Comune abbia mai valutato, discusso o considerato l’ipotesi di avviare una procedura di evidenza pubblica per la gestione del servizio”, l'assessore ha replicato che “Il contratto in essere scadrà il 31/12/2030. Questo significa che indicativamente entro il prossimo anno entreremo in fase di preparazione della gara per poter espletare la stessa nel 2030. Per preparare una gara per il servizio di igiene urbana servono almeno due anni, gara che deve essere preparata secondo le delibere dell’ente regolatorio ARERA e anche la procedura di gara è piuttosto pesante”. 


Infine, alla domanda “se il Comune abbia la consapevolezza della posizione giuridica del soggetto attuale (APRICA S.p.A.) come società interamente controllata da un soggetto privato, e delle implicazioni che ne derivano ai fini del rispetto della normativa in materia di affidamenti pubblici”, Pasquali ha precisato che “Il Comune ha consapevolezza della composizione societaria e della posizione giuridica del gestore attuale, il motivo per il quale dal 31/12/2023 APRICA S.p.A. è il gestore è già stato spiegato”. 


LE RAGIONI DELL'OPPOSIZIONE - Nel suo intervento di illustrazione dell'interrogazione, Portesani ha sottolineato che “il tema che solleviamo oggi riguarda una questione strutturale e delicata dell’azione amministrativa: la gestione del servizio di igiene urbana nella nostra città, con riferimento alla configurazione giuridica e alla legittimità dell’attuale gestore, APRICA Spa”.

L’origine di questo servizio - ha aggiunto -, per come è stato affidato, risale al 1999, quando il Comune deliberò l’affidamento ad AEM S.p.A., società allora interamente partecipata dall’ente, quindi legittimata a ricevere l’affidamento in house”.

Nel corso  degli anni, però, si sono avuti non pochi avvicendamenti e “la transizione è avvenuta senza un esplicito passaggio di conferma in Consiglio Comunale, se non in forma implicita con alcune delibere connesse al piano economico-finanziario dei rifiuti”.

Di qui le ragioni dell'interrogazione (vedi sotto). Un atto, ha concluso Portesani, che “al di là della complessità tecnica, tocca il principio del corretto esercizio delle prerogative del Consiglio Comunale, del controllo democratico sulle scelte strategiche e della trasparenza amministrativa”.

Al termine della risposta il consigliere Portesani, dopo essersi dichiarato non soddisfatto dalle spiegazioni dell'assessore, ha chiesto la convocazione della Commissione Vigilanza per approfondire ulteriormente il tema.

L'INTERROGAZIONE - L'interrogazione partiva da una serie di considerazioni: “con Deliberazione Consiliare n. 8761 dell’11 febbraio 1999, il Comune di Cremona ha affidato il servizio di igiene urbana ad AEM S.p.A., società interamente partecipata e qualificata all’epoca come soggetto in house; in seguito a operazioni societarie avviate nel 2015 e concluse nel 2016, la partecipazione pubblica in LGH S.p.A. (sub-holding di AEM) è stata in parte ceduta al gruppo A2A S.p.A., soggetto privato quotato; la gestione del servizio risulta oggi svolta dalla società APRICA S.p.A., interamente controllata da A2A Ambiente S.p.A., (...)”; tale trasformazione, proseguono i consiglieri, "è stata accompagnata da atti di conferma consiliare (…) che menzionano APRICA quale gestore operativo del servizio”.

I DUBBI DELLA MINORANZA - La minoranza evidenziava poi che “l’assetto attuale del gestore (APRICA S.p.A.) non risulta direttamente riconducibile ad alcun affidamento specifico deliberato dal Consiglio Comunale; APRICA S.p.A. non è soggetta a controllo da parte del Comune di Cremona, né risulta partecipata da quest’ultimo, né da società a totale capitale pubblico a esso riferibili; non risultano disponibili atti amministrativi o pareri giuridici aggiornati volti a verificare la continuità dei presupposti legittimanti l’originario affidamento in house, né la conformità del subentro dell’attuale gestore alle disposizioni del Codice dei Contratti Pubblici; l’attuale configurazione del soggetto gestore, privo di partecipazione pubblica e di rapporti diretti di controllo da parte dell’Amministrazione comunale, solleva interrogativi di natura giuridica circa la permanenza dei presupposti richiesti per il mantenimento di un affidamento in house, nonché sull’eventuale necessità di adottare procedure ad evidenza pubblica in caso di mutamenti sostanziali dell’assetto societario del gestore”.

LA RICHIESTA AL SEGRETARIO GENERALE – Su questo tema, il consigliere Portesani, sempre il 4 giugno, ha presentato una “Richiesta di parere giuridico” al Segretario Generale del Comune di Cremona, Gabriella Di Girolamo. Ad oggi, tuttavia, Portesani non ha ancora avuto riscontro a quest'ultima richiesta formale.

 

Foto in alto di Manfred Richter da Pixabay

Federico Centenari

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Commenti

Levio

16 giugno 2025 14:15

Della serie, molto gettonata a Cremona, "tutto a posto e niente in ordine". Poi, chiedere un parere alla segretaria generale del Comune, per carità ci sta ma voi credete che la segretaria, dipendente e stipendiata dal Comune darà torto al Comune?

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