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04 ago 2025
Ospedale Cremona

Nuovo Ospedale, la Regione procede senza esitazioni: previsto uno stanziamento di 438,2 milioni di euro per Cremona

Nessun ripensamento, nessun tentennamento. Regione Lombardia procede con decisione sulla via del nuovo ospedale di Cremona, che sostituirà la nuova struttura, con buona pace del Movimento per la Riqualificazione dell'Oepdale e di molti citadini contrari alla spesa voluta dalla Regione.

Di ieri la notizia che la Regione ha previsto un piano articolato in otto azioni, tra le quali quella relativa alla "Sostituzione edilizia". Su questo fronte è previsto lo stanziamento di "oltre 4,7 miliardi di euro (59%) destinati alla sostituzione edilizia e a nuovi presidi, tra cui il Nuovo Ospedale di Cremona (438,2 milioni).

Precisa la Regione in una nota stampa: "Quasi 8 miliardi di euro per le strutture sanitarie della Lombardia: dalle ristrutturazioni integrali agli adeguamenti strutturali, dall’implementazione tecnologica all’efficienza energetica. È quanto prevede una delibera approvata dalla Giunta regionale su proposta dell’assessore al Welfare, Guido Bertolaso, che contiene il programma di investimenti pluriennale 2025-2031".

Questa Regione – ha affermato l'assessore Bertolaso – ha una visione chiara: potenziare la sanità pubblica, valorizzare le nostre strutture e garantire ai cittadini lombardi cure sempre più vicine, tempestive e tecnologicamente avanzate. Gli oltre 7,9 miliardi di euro che abbiamo programmato da qui al 2031 rappresentano un investimento concreto per rafforzare il comparto nei suoi ambiti strategici: dall’adeguamento dei presidi ospedalieri alla transizione digitale, passando per la sostituzione degli immobili obsoleti, il mantenimento tecnologico e il potenziamento territoriale”.

La Lombardia – ha concluso – si conferma Regione leader nell’investimento sulla salute pubblica: non promesse, ma risorse certe e progetti cantierabili. Lo dobbiamo ai nostri cittadini e a chi ogni giorno lavora nella sanità lombarda con passione e competenza”.

Il piano si articola in otto azioni principali:

• Riqualificazione e sicurezza dei presidi ospedalieri: 2,13 miliardi di euro (26,6% del totale) per ristrutturazioni integrali e adeguamenti strutturali in linea con il riordino nazionale della rete ospedaliera.
• Sostituzione edilizia: oltre 4,7 miliardi di euro (59%) destinati alla sostituzione edilizia e a nuovi presidi, tra cui il Nuovo Ospedale di Cremona (438,2 milioni), il Grande Ospedale della Malpensa (423,2 milioni), la nuova sede del Policlinico San Matteo (490 milioni) e i nuovi ospedali di Desenzano (255 milioni), Chiari (160 milioni) e Seregno (72 milioni).
• Mantenimento delle infrastrutture esistenti: 720 milioni (9%) per garantire l’operatività e l’efficienza dell’attuale rete ospedaliera e tecnologica.
• Alta tecnologia e digitalizzazione: circa 183 milioni complessivi per sostituzione di apparecchiature ad alta tecnologia, infrastrutture di sanità digitale, interoperabilità e cybersecurity.
• Sanità territoriale: oltre 86 milioni per integrare le strutture finanziate con fondi PNRR/PNC.
• Efficienza energetica e nuovi cespiti: 161 milioni per l’acquisizione di beni strumentali e la riduzione dell’impronta ecologica del patrimonio immobiliare sanitario.

Gli interventi riguarderanno decine di presidi su tutto il territorio regionale. Tra i principali beneficiari:

• Spedali Civili di Brescia: oltre 570 milioni tra prima e seconda fase di riqualificazione, interventi complementari e farmacia.
• Grande Ospedale di Milano – Niguarda: circa 50 milioni per i padiglioni Carati e Talamona.
• Policlinico San Matteo: 96,6 milioni per l’adeguamento tecnologico e 490 milioni per il nuovo Policlinico.
• Ospedale di Vigevano: 200 milioni per la riqualificazione completa.
• Ospedale San Carlo Borromeo (Milano): 220 milioni per riqualificazione e ampliamento.
• Riqualificazioni puntuali e adeguamenti normativi (antincendio, antisismico, sicurezza impianti): circa 185 milioni per interventi trasversali su strutture esistenti.
• Sanità digitale: 90 milioni complessivi per dispositivi, sicurezza dati, AI e integrazione delle reti regionali.

Gli 8 miliardi previsti derivano da:

• Fondi accantonati da esercizi pregressi: 3,48 miliardi (43,5%);
• Bilancio regionale: 3 miliardi (37,5%);
• Fondi ex art. 20 L. 67/1988: 1,32 miliardi (16,5%);
• Altri fondi statali: 199 milioni (2,5%).

redaz.

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