L'intervento

31 ott 2025
Cani ambulatorio veterinario

"Cari politici, se davvero avete a cuore il benessere degli animali, presentate un progetto concreto perché l'ambulatorio notturno si può fare"

Cari amministratori, assessori, consiglieri e aspiranti salvatori del mondo animale,
vi scrivo da quella città dove si fanno studi su tutto, tranne che sul benessere degli animali.
Sì, proprio Cremona — la città dove si discute per mesi di un marciapiede, di un palo storto o di un semaforo, ma se si parla di un ambulatorio veterinario notturno, ecco che cala il silenzio.
Un silenzio lungo, pesante, che odora di disinteresse travestito da burocrazia.

Dicono che “non si può fare”.
Chi lo dice? La politica? Una commissione? Un tavolo tecnico?
Oppure, più semplicemente, nessuno vuole prendersi la briga di dire “sì, proviamoci”?
Perché, a sentir certi discorsi, pare che qualcuno si sia appoggiato a statistiche vecchie di trent’anni, quando l’idea di un pronto soccorso veterinario notturno sembrava fantascienza.
Peccato che oggi, nel 2025, il mondo sia un po’ cambiato — e anche gli animali, come i cittadini, meritano cure e dignità a ogni ora del giorno e della notte.

Ma forse a Cremona non conviene essere troppo moderni.
Meglio fare convegni, conferenze, inaugurazioni, tagli di nastri e campagne elettorali con tanto di slogan:
“Cremona, città amica degli animali!”
Poi, una volta vinte le elezioni, tutto torna nel solito cassetto, accanto alle buone intenzioni e alle promesse dimenticate.
Dopo tutto, gli animali non votano, vero?

Eppure, un ambulatorio notturno si può fare, eccome.
Si può fare con una legge regionale, con fondi pubblici e privati, con il sostegno di fondazioni bancarie o di sponsor etici.
Si può fare affidandolo a un’associazione del Terzo Settore che si occupa seriamente del benessere animale, non alle solite cordate di amici.


E, perché no, si può anche mantenere con un’attività commerciale complementare — un pet shop solidale, una farmacia veterinaria, un centro educativo per proprietari responsabili, un B&B,  un trasporto animali ecc.
Le idee non mancano: manca la volontà politica, quella sì.

Perché il problema non è “non si può fare”, ma “non si vuole fare”.
Non si vuole disturbare l’equilibrio, non si vuole aprire una porta nuova, non si vuole dare fastidio a chi dice che “tanto va bene così”.
Solo che non va bene così: non va bene che un cittadino, alle due di notte, debba guidare fino a Crema, Piacenza, Parma  o Brescia con un animale agonizzante perché la sua città non ha un servizio degno di questo nome.

Cari politici, smettetela di nascondervi dietro le scuse e i numeri stantii.
Se davvero amate Cremona, mettete la firma sotto un progetto concreto, invece che sotto i manifesti elettorali.
Perché la compassione non ha orari — e nemmeno la dignità.

Con (amara) ironia e sincera indignazione,
Un cittadino che non ci sta più a sentire “non si può fare”.

Antonio Sivalli

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