L'intervento

20 set 2025
Ospedale di Cremona

"Il Pd regionale chiede un cambio di rotta sulla sanità. Bene, ma perché allora non occuparsi anche dei costi del nuovo ospedale?"

La lettera pubblicata il 18 settembre su La Provincia dal consigliere regionale del PD Matteo Piloni, propone finalmente e giustamente un cambio di rotta, che ci trova d’accordo, per migliorare la sanità lombarda. Però conferma la visione parziale con cui viene  affrontato il tema della sanità.

Nella  Proposta di legge di iniziativa popolare del 27 marzo 2024, sostenuta  dal PD e per la quale sono state raccolte 100mila firme si legge chiaramente, all’articolo 1, lettera c: “Le priorità dei servizi territoriali […] sono programmate, finanziate e implementate nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza, come pilastro prioritario del SSR accanto al pilastro dei servizi ospedalieri, ai quali non sono subordinati, e sono coordinati dai Distretti sociosanitari che godono di autonomia di risorse e di gestione secondo le norme nazionali.”

 Il PD regionale – e in particolare quello cremonese – sembra concentrare l’attenzione sui “servizi territoriali” mentre ciò che li dovrebbe AFFIANCARE e CONTENERE passa in secondo piano.

Viene chiesto giustamente di potenziare i servizi territoriali, troppo a lungo trascurati dalla politica lombarda. Ma risulta incomprensibile la scarsa attenzione riservata all’altro pilastro della sanità: gli ospedali.

Nel 2024, ad esempio, sono stati stanziati per il mantenimento strutture/impianti/apparecchiature solo 40 milioni di euro per i 31 enti ospedalieri lombardi: risorse del tutto insufficienti. Con una gestione più oculata e una manutenzione preventiva degli edifici esistenti, si potrebbe invece evitare la loro progressiva decadenza e il conseguente pretesto per proporre – o imporre – la demolizione.

Questo meccanismo vizioso, diffuso in tutta Italia, ha consolidato una prassi: trascurare la manutenzione, attendere il deterioramento delle strutture, progettare un nuovo ospedale e demolire quello vecchio. Addirittura è stato dichiarato pubblicamente che il “ciclo di vita di un ospedale” sta progressivamente diminuendo per arrivare auspicabilmente a non superare i 30 anni.

Così, il tempo necessario per progettare, costruire e inaugurare una nuova struttura rischia di coincidere con la sua stessa durata programmata.

Per questo sollecitiamo  il consigliere Piloni a occuparsi quanto prima  anche di questo aspetto e a verificare i costi reali di queste scelte: secondo i parametri forniti dalla ASST di Cremona, la differenza tra riqualificare l’attuale Ospedale e costruirne uno nuovo ammonta a circa 280 milioni di euro. Una cifra enorme, che verrebbe sprecata se non si considerasse l’opzione della riqualificazione.

Migliaia di manifesti del PD in questi giorni promuovono il potenziamento dei servizi territoriali, ma a Cremona e provincia non è stato distribuito un solo volantino né è stata convocata un’assemblea pubblica per spiegare ai cittadini cremonesi la decisione di costruire un nuovo ospedale e dimostrare con progetti dettagliati delle strutture e dei costi quali sono le positività del nuovo ospedale confrontato con altrettanti progetti specifici per una ristrutturazione dell’attuale Ospedale Maggiore di Cremona.

Movimento Riqualificazione Ospedale

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