L'intervento
19 nov 2025
"Piante tagliate in zona stadio: perché? La grande arte cremonese del taglia e prometti in una terra dove l'inquinamento è sempre alle stelle"
Gentile Amministrazione di Cremona, gentili paladini dell’ambientalismo a giorni alterni, siamo lieti di apprendere che, secondo i vostri slogan elettorali, Cremona sarebbe dovuta diventare un’oasi verde: filari di nuovi alberi, tangenziali alberate, piantumazioni miracolose… Una sorta di mini-Amazzonia padana.
Peccato che, svegliandosi dal sogno, i cittadini trovino davanti allo Stadio – in via dell’Annona – non una foresta urbana, ma tronchi segati, segatura fresca e alberi perfettamente sani rimossi “per la riqualificazione dell’area”.
Ah, la riqualificazione! Parola magica che negli ultimi anni sembra voler dire sempre la stessa cosa: meno alberi, più cemento.
Eppure, giusto per memoria – quella che evidentemente difetta a chi governa – le piante servono a:
Assorbire CO₂ (quella che renderebbe un favore alla Pianura Padana).
Ridurre PM10 e PM2.5 (che a Cremona respiriamo a colazione, pranzo e cena).
Produrre ossigeno (dettaglio trascurabile).
Filtrare gas tossici come NO₂, O₃, SO₂.
Ridurre le isole di calore che trasformano l’asfalto in una padella.
Stoccare carbonio nel suolo.
Ridurre il rumore del traffico.
Proteggere suolo e acque.
Migliorare la salute mentale e fisica dei cittadini (che forse spiegherebbe molte scelte politiche se mancanti).
Cari amministratori, Cremona è tra le città più inquinate della Lombardia, e la vostra ricetta per il futuro sembra chiara: “C’è troppo smog? Tagliamo gli alberi!”
Un capolavoro logico che neppure Kafka avrebbe osato immaginare.
E intanto gli stessi esponenti politici che in campagna elettorale si dichiaravano custodi del verde, oggi posano con le mani in tasca davanti agli alberi abbattuti, pronti a spiegarci che “è per il bene della città”. Certo, come no. Il bene della città, non sia mai quello dei cittadini.
Forse bisognerà ricordare alla cosiddetta “componente ambientalista” della maggioranza che l’ambiente è fatto anche di alberi vivi, non solo di slide, conferenze stampa e hashtag.
Oppure indignerà solo ciò che conviene indignarsi?
In attesa che la prossima “riqualificazione” non includa anche togliere l’aria perché troppo inquinata, restiamo in fiduciosa attesa che qualcuno mantenga almeno una promessa verde, una volta ogni tanto.
Un cittadino che, a differenza degli alberi di via dell’Annona, è ancora in piedi.
Antonio Sivalli
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