L'intervento

08 set 2025
Sicurezza lavoro Foto di Ziaur Chowdhury da Pixabay

"Sicurezza sul lavoro, urgenza ineludibile anche nella provincia di Cremona. Serve un impegno collettivo e una visione di lungo periodo"

Ogni anno migliaia di lavoratrici e lavoratori perdono la vita a causa di incidenti sul lavoro: una tragedia che continua a rappresentare una delle sfide più gravi per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. Nei primi otto mesi dell’anno, nella provincia di Cremona, si sono registrati 9 incidenti mortali.

A questi, purtroppo, si aggiunge il decimo avvenuto la scorsa settimana a Persico Dosimo, dove un operaio di 46 anni ha perso la vita precipitando dal tetto di una cascina: fatale è stato il volo di 8 metri.

La sicurezza sul lavoro è troppo spesso considerata un costo. Finché non cambieremo approccio, continuando a guardare al lavoro solo come a un fattore produttivo, esso resterà merce a basso costo e quindi sottovalutato.

Come ha dichiarato Elena Curci, "la svalorizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori è la vera responsabile di queste morti". Nessun richiamo generico alla cultura della sicurezza può essere efficace se non si afferma una cultura che metta al centro la persona, e non il profitto.

Emerge con forza il tema degli appalti e dei subappalti, che intrecciano e amplificano queste dinamiche: più si allungano le filiere dei subappalti a cascata, più crescono i rischi per chi lavora. È necessario cambiare il modo di fare impresa: il massimo ribasso, i subappalti a cascata, l’assenza di controlli e la precarietà del lavoro sono scelte precise, non fatalità. Queste scelte possono e devono essere cambiate. Su questo tutti devono assumersi le proprie responsabilità: Governo, istituzioni, associazioni d’impresa e singole aziende.

Parliamo di dati, numeri e percentuali, ma dietro di queste ci sono persone, famiglie, vite spezzate. "ci sono figli e figlie, padri e madri. Ci sono tragedie che colpiscono chi resta" - prosegue Curci - “Siamo stanchi delle frasi retoriche pronunciate dopo ogni infortunio mortale”.

La priorità, anche nella nostra provincia, è estendere le tutele già conquistate negli appalti pubblici (come il protocollo sottoscritto con il Comune di Cremona) a tutto il sistema degli appalti privati. Occorre rafforzare il coinvolgimento degli organismi ispettivi, garantire la formazione obbligatoria prima dell’avvio dell’attività lavorativa, consolidare e rilanciare il Protocollo d’intesa tra Prefettura di Cremona, associazioni di categoria, enti e sindacati sul tema della sicurezza sul lavoro.

Lo spirito di quel protocollo era proprio quello di avviare un lavoro concertato, elaborando una strategia comune per aumentare consapevolezza, cultura, efficacia e concretezza della sicurezza nei luoghi di lavoro della provincia.

È ormai evidente che manca la volontà politica di intervenire in modo deciso, affinché questa situazione non diventi la normalità. "Abbiamo visto il Governo varare un decreto sicurezza dai profili incostituzionali che, invece di proteggere le lavoratrici e i lavoratori, sembra favorire instabilità e insicurezza" sottolinea la Segretaria della CGIL Cremona.

La sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo di legge: è un diritto fondamentale di ogni lavoratrice e lavoratore. È tempo di agire con determinazione per garantire che chi lavora possa tornare a casa sano e salvo ogni giorno.

Solo attraverso un impegno collettivo e una visione di lungo periodo possiamo sperare di ridurre il numero di incidenti e salvare vite.

CGIL Cremona

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