L'intervento

20 ott 2025
Largo Moreni

Il pasticcio di Largo Moreni: che ognuno si prenda le sue responsabilità per evitare quello in cui noi cremonesi siamo bravissimi: mugugnare a vuoto

Com'era prevedibile, la vicenda del rifacimento di largo Moreni ha dato la stura a tutta una serie di interventi e di contro risposte da essere degni di una saga a puntate.

Ma cominciamo dall' inizio: a primavera iniziano i lavori che vengono seguiti con ansia dalla cittadinanza e occupano tutta l'estate. 

Ad inizio ottobre, a conclusione dell' opera, i primi utenti si accorgono che c'è qualcosa che non va: la pista ciclabile raddoppiata in larghezza e le corsie verso Piacenza ristrette: si formano lunghe file in specie in entrata a Cremona dal ponte: la cittadinanza protesta e si comincia a chiedere una serie di correzioni.

Prima intervengono gli assessori che giustificano quelle soluzioni ma i cremonesi non ci stanno; si lamenta con il comune di Cremona anche la sindaca di Castelvetro per i disagi che tale situazione comporta e viene coinvolta nel giro, nel senso che le si imputa di non aver fatto niente per il ponte; la sindaca ribatte e poi interviene l'ex candidato sindaco Portesani che da ' ragione al Comune.

Un gran pasticcio su cui planano sia il giudizio sprezzante del presidente del consiglio comunale Pizzetti che dichiara:  "i cremonesi sono contrari ad ogni novità" che la scenetta del sindaco Virgilio che, novello influencer, si fa riprendere in un video alle sette di mattina che arriva in auto a briglia sciolta dal ponte in città, per convalidare la tesi dei lavori eseguiti a regola d'arte.

Una gran cagnara: allora, cerchiamo di capirci qualcosa: qui c'è un problema di metodo e di merito. 

Non si può accettare il fatto che, ogni volta che emerge qualche critica all'operato del Comune, i "critici" siano sempre etichettati come disfattisti a priori, cosa che invece regolarmente succede. Ma entriamo nel merito: qui evidentemente c'è stato un difetto non tanto da parte degli assessori ma dell'ufficio tecnico comunale che "ha sbagliato le misure".

E abbiamo le controprove: ricordate la vicenda del sottopasso sbagliato di via Brescia, risultato più basso del previsto, per cui non è possibile farci passar sotto veicoli più alti di due metri e mezzo? Bene, è rimasto tale.

Ricordate la vicenda delle rotonde troppo strette di via Mantova in San Felice, dove ogni tanto si ribalta un autoarticolato? Bene, nulla è cambiato. Quindi, ci sono dei precedenti negativi, purtroppo.

Un'altra questione da chiarire è la responsabilità della sindaca di Castelvetro: mentre il comune di Cremona è direttamente responsabile degli uffici tecnici comunali, la sindaca Granata, non è responsabile della gestione del ponte che, trattandosi di strada provinciale (sp.n. 10, ex ss 10, Padania inferiore)dipende dalle finanze e dagli interventi della Provincia di Piacenza (se non di Regione Lombardia ed Emilia).

Questi i fatti; e quindi, che ognuno si prenda le sue responsabilità per evitare proprio quello in cui noi cremonesi siamo bravissimi: mugugnare a vuoto.

Vincenzo Montuori

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