L'intervento
25 ott 2025
Largo Moreni, Luciano Pizzetti replica alle polemiche: "Travisate volutamente le mie parole. Cremona va nutrita di prospettiva, non di pianto autocommiserevole"
Caro Direttore,
giorni fa una Tua collega di altra testata giornalistica mi ha chiesto un’opinione sulla nuova rotatoria di Largo Moreni. Nel contesto della risposta ho detto che “in questa città c’è da sempre chi demonizza ogni cosa nuova, è già successo in passato, potrei fare un lungo elenco”. Un fatto incontrovertibile che tra breve specificherò.
Sul Tuo giornale Vincenzo Montuori manipola il mio dire in “i cremonesi sono contrari ad ogni novità”. Aggiungendovi l’epiteto “sprezzante”, il suo vero e unico scopo.
Mai detto ciò che egli mi attribuisce. Anzi, penso proprio il contrario. La maggioranza dei cremonesi desidera il cambiamento. Un fake dunque. Ingannatore. Palesemente in malafede come già in altre circostanze. Sono abituato e di certo non mi turba il sonno.
Il fatto è che una parte della nostra comunità, pur minoritaria e con motivazioni differenti, è comunque ostile ad ogni intervento che comporti un mutamento del contesto cittadino e delle quotidiane abitudini. Ostilità del tutto legittima, amplificata in epoca social. Com’è legittima, per me un dovere civico, l’azione di contrasto a questo atteggiamento negativista.
Non sono in discussione né la critica né la diversità delle opinioni. Semplicemente Cremona va nutrita di futuro e prospettiva, non di pianto autocommiserevole. Occorre che l’opera di convinti costruttori sovrasti quella dei costanti demolitori.
Ciò che accade sulla rotatoria di largo Moreni è accaduto già. Qualcuno ricorda la costruzione del centro commerciale CremonaPO ai tempi della Giunta Garini? La trasformazione di piazza Cavour in piazza Stradivari da parte della Giunta Bodini? I sottopassi ferroviari di via Brescia e via Persico realizzati dall’Amministrazione Perri?
Più indietro, l’introduzione e poi l’estensione dell’isola pedonale? L’introduzione e, a seguire, l’allargamento della ZTL? Solo riferendomi al tema della mobilità in ambiente urbano e non parlare di molto altro del tempo trascorso.
L’ex sindaco Vincenzo Vernaschi parlava di “ruminanti”. Il fare è davvero difficile, eppure non si deve demordere.
Nel 2026 apriranno cantieri importanti, immagino che assisteremo a ripetitive riedizioni di questo negativismo. Il più importante sarà quello per il nuovo ospedale, contro la cui costruzione si muove un comitato, come già negli anni ‘70 ci furono i contrari alla costruzione dell’attuale ospedale. É la democrazia bellezza. Ma è bella anche perché è incardinata su una Costituzione repubblicana che ha nel principio della rappresentanza un elemento fondamentale.
Ciò presuppone da parte di chi è eletto a governare due doveri di fronte ai cittadini: l’assunzione di responsabilità e la verifica del consenso. Nel mezzo ci sta l’ascolto sociale. Sociale non social. Pensieri più che like.
Confronti tra persone, non denigrazioni e insulti in rete. La democrazia partecipata prevede discussione e decisione. Non potere d’impedimento di una minoranza. In un futuro di calo demografico o si è attrattivi o si retrocede.
Su questo crinale camminiamo e sono convinto che l’azione di chi ha responsabilità di governo debba evitare lo scivolamento nel burrone della marginalità. Perciò, nel rispetto dell’opinione di tutti, penso che chiunque sia chiamato a governare nel tempo che il consenso democratico gli ha concesso, debba agire. Nell’interesse generale. Un tempo si chiamava battaglia politico culturale. Un concetto che continua a piacermi e da cui non intendo arretrare.
Quanto a largo Moreni, l’intervento m’è parso essere assai delicato, essendoci una rotatoria particolare perché connette contesti urbano ed extra urbano con in fregio attività sportive. Perciò la sicurezza degli utenti più deboli andava maggiormente tutelata.
Con l’abitudine al transito ci si avvia a una maggiore fluidità. In breve tempo si comprenderà il livello di efficacia dell’intervento. Ho semplicemente considerato irragionevole il giudizio istantaneo, senza l’onere della prova strutturale.
Gli interventi che ho citato più sopra hanno dimostrato la loro positività, superando le iniziali forti contestazioni. Gli insulti come companatico sono di questa epoca social.
Luciano Pizzetti
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