L'intervento
20 ott 2025
Una discarica a cielo aperto a due passi dal Po e nel verde della golena: la denuncia del Comitato Amici del Grande fiume
Un “cimitero” di mezzi abbandonati, ma anche bombole del gas, plastiche, cisterne. Uno “scandalo a cielo aperto” a due passi (nel vero senso del termine) dal Grande fiume, in mezzo al verde della golena. Una “sberla” all’ambiente, nel bel mezzo del medio Po, laddove si parla di Rinaturazione delle aree fluviali ma, pur nella bontà di questo progetto, ci sono prima parecchi problemi da risolvere.
Uno è questo e si trova a poche centinaia di metri dal ponte sul Po “Giuseppe Verdi” in quella località che è comunemente definita “La Zanzara”, una vera e propria enclave del fiume perché, pur trovandosi sulla sponda destra (quella emiliana) è invece, a tutti gli effetti, territorio lombardo, provincia di Cremona e comune di San Daniele Po.
E’ noto a tutti (almeno si spera) che il Grande fiume non è un confine naturale vero e proprio tra regioni, provincie e comuni: a causa dei suoi mutamenti morfologici, ci sono terreni emiliani in sponda lombarda (addirittura nella zona di Stagno Lombardo ci sono abitazioni che appartengono e quindi pagano le tasse al comune parmense di Polesine Zibello) e ci sono terreni lombardi in sponda emiliana.
Uno di questi ultimi è “La Zanzara, un luogo che gli abituali frequentatori delle aree fluviali, dell’una e dell’altra sponda conoscono bene. Qui, oltre ad alcune baracche utilizzate da pescatori e appassionati di fiume, un tempo esisteva un ristorante, chiuso e abbandonato da ormai molti anni (la struttura oggi è del tutto fatiscente), attorno al quale è cresciuto un fitto bosco.
Qui, tra alberi, sterpaglie e rovi, ci sono una roulotte, due automobili che, da tempo, sono la “casa” soltanto di insetti, rettili e animali vari. In più ci sono cisterne, bombole del gas, rottami, plastiche, sparsi nel verde, a soli pochi metri dal Po. In un’area adiacente alcuni anni fa si è svolto anche un affollatissimo rave party, in seguito al quale il Comune di San Daniele Po, al fine di evitare il ripetersi di simili episodi, aveva piazzato una sbarra metallica col divieto di transito ai veicoli.
Ma anche la sbarra è stata tolta e gettata nel verde, quasi a voler dimostrare che in quella zona non esistono regole. Paolo Panni, conosciuto come “Eremita del Po”, esperto di fiume e fotoamatore, per altro da tempo alla guida del comitato “Amici del Grande fiume” di Polesine Zibello e del gruppo “Guardiani del Po” ha auspicato che “quanto prima i rifiuti, perché tali sono, vengano rimossi evitando così ulteriori rischi di inquinamento, restituendo così alla golena un polmone verde a tutti gli effetti".
"Quella in questione – ha aggiunto Panni – nel suo insieme è una zona particolarmente pittoresca che, nell’ambito delle politiche legate alla promozione del turismo fluviale, potrebbe essere valorizzata soprattutto come pista ciclabile lungo la via Alzaia e come ippovia”.
Sul posto (di fatto di fronte a Isola Pescaroli), ancora oggi, si trova anche una gru per imbarcazioni che, se riattivata, potrebbe ridare vita ad una sorta di traghetto tra l’una e l’altra sponda del fiume.
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Comitato Amici del Grande fiume
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