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01 ago 2025
Bollette alle stelle: l’Autorità per l'Energia (Arera) apre un procedimento su A2A, la holding che a Cremona si è presa tutto. Ecco cosa c’è in gioco
Nel pieno del dibattito sui prezzi energetici in Italia, arriva una notizia che potrebbe sollevare più di un interrogativo. Con la determinazione DSAI/14/2025 del 25 luglio, l’Autorità per l’energia (Arera) ha avviato un procedimento sanzionatorio nei confronti di A2A S.p.A., uno dei principali operatori italiani del settore elettrico, per una presunta condotta di “trattenimento di capacità produttiva” nell’anno 2022.
Si tratta del primo procedimento individuale del genere in Italia, ed è stato avviato secondo quanto previsto dal regolamento europeo REMIT (Regolamento UE n. 1227/2011), che disciplina l’integrità e la trasparenza dei mercati energetici all’ingrosso. Le accuse ipotizzate dall’Autorità, si badi bene, devono ancora essere verificate in fase istruttoria e potranno essere confutate dalla società.
Cosa contesta Arera
In sintesi, secondo quanto contenuto nel documento ufficiale, l’Autorità ritiene che A2A avrebbe potuto influenzare il Prezzo Unico Nazionale (PUN) – cioè il prezzo dell’energia pagato da tutti i consumatori italiani – attraverso una ridotta offerta al mercato di parte della propria capacità di generazione elettrica, in particolare quella derivante da centrali termoelettriche.
Tale strategia, sempre secondo l’Autorità, potrebbe aver determinato un aumento artificiale dei prezzi di mercato in un periodo – il 2022 – già segnato da un forte rincaro dell’energia. È però importante ricordare che nessuna responsabilità è ancora stata accertata, né tantomeno è stato emesso alcun provvedimento sanzionatorio definitivo.
Una questione tecnica, ma dalle ricadute concrete
Secondo il regolatore, le giustificazioni economiche e tecniche fornite da A2A nella fase pre-istruttoria non sarebbero risultate sufficienti a giustificare la condotta contestata. La società ha argomentato la propria strategia di offerta in base a esigenze di ottimizzazione degli impianti, recupero di costi fissi e tecniche di funzionamento degli impianti stessi.
Tuttavia, l’Autorità – sulla base delle proprie analisi – ha ritenuto opportuno avviare il procedimento previsto dal REMIT per chiarire se queste motivazioni siano in linea con le prassi di mercato.
Il procedimento
La fase istruttoria è ora formalmente aperta e dovrà concludersi entro un massimo di 140 giorni. Entro 250 giorni dalla comunicazione di avvio sarà adottato un provvedimento finale, che potrà confermare o archiviare le ipotesi di violazione. In questa fase A2A avrà piena facoltà di difesa, accesso agli atti e possibilità di presentare controdeduzioni scritte e orali. Inoltre, qualunque decisione finale potrà essere impugnata presso il TAR competente.
Una riflessione più ampia
Al di là della specifica vicenda – sulla quale spetterà agli organi competenti fare piena luce – il caso riapre il dibattito sul ruolo delle società a partecipazione pubblica nel mercato dell’energia, e sul delicato equilibrio tra interesse pubblico e logiche di mercato.
L’Italia ha vissuto negli ultimi anni una crisi energetica senza precedenti, affrontata anche con interventi pubblici per calmierare le bollette. In questo contesto, è comprensibile che ogni indagine su potenziali distorsioni di mercato desti attenzione – a maggior ragione se riguarda soggetti con partecipazioni pubbliche e con un impatto sistemico.
A2A: “Tutte le azioni nel rispetto delle regole di mercato”
La società, contattata per un commento, ribadisce di aver sempre operato nel pieno rispetto della normativa vigente e delle regole di mercato, riservandosi di far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune. A2A ha inoltre sottolineato la propria disponibilità a collaborare con l’Autorità durante tutta la fase istruttoria.
In attesa degli esiti
Il procedimento è appena iniziato e non implica alcuna condanna o accertamento definitivo. L’eventuale esito negativo – così come un’archiviazione – potranno arrivare solo al termine di una valutazione approfondita, fondata su dati tecnici, economici e giuridici.
Nel frattempo, il caso A2A segna un passaggio importante nella storia della regolazione energetica italiana. Un segnale che il mercato elettrico – anche nelle sue sfumature più tecniche – è sempre più oggetto di attenzione pubblica e istituzionale.
La foto in alto è tratta dal sito ufficiale di A2A
Marco Degli Angeli
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