Attualità
30 ago 2025
Anidride carbonica alle stelle nel Nord Italia: Cremona si colloca al settimo posto tra le città più inquinate del nostro Paese per Co2
Le classifiche sull'inquinamento ormai non si contano più. E vanno prese per quello che sono: classifiche, per l'appunto, non oro colato. Premesso questo, un fatto è certo: se viene stilata una classifica delle città più inquinate, si può essere certi che Cremona risulterà sempre ai primi posti in Italia (se non in Europa). Se non sul podio, certamente nella “top ten” delle città maggiormente inquinate.
Ed è esattamente quello che è emerso nella recente indagine condotta da Ener2Crowd, che colloca Cremona al settimo posto in Italia per l'inquinamento da Co2. Peggio di Cremona riescono a fare Milano (primo posto), Torino (secondo), Monza, Como, Padova, Alessandria. Come si può notare, tutte città del Nord Italia, l'area più inquinata del Paese e d'Europa.
Subito dopo Cremona, secondo l'indagine, troviamo Vicenza, Lodi e Modena.
La Co2 è causata sia da processi naturali, come la respirazione degli esseri viventi, che da processi antropici, come la combustione di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas) per produrre energia, i trasporti, l'industria e la produzione di cemento.
E' bene precisare che Ener2Crowd, come si legge sul sito ufficiale, “è una piattaforma di crowdinvesting, vigilata da CONSOB e Banca d’Italia, autorizzata ad operare sulla base del Regolamento Europeo (ECSP) per offrire servizi di lending crowdfunding (l’investitore presta denaro a favore del finanziamento di un progetto, ricevendo, oltre al rimborso del capitale, anche un interesse sulle somme con cui decidono di aderire all'iniziativa) ed equity crowdfunding (l’investitore acquista un vero e proprio titolo di partecipazione in una società, diventando azionista e avendo diritti patrimoniali e amministrativi su questa) in ambito ESG”.
“Se non tagliamo drasticamente le emissioni – ha dichiarato a Forbes Italia il ceo e co-fondatore di Ener2Crowd, Niccolò Sovico –, caldo estremo, crisi idrica, problemi sanitari e perdita di biodiversità diventeranno la nostra quotidianità”.
“Ma è necessario mobilitare subito risorse ingenti – ha aggiunto Paolo Baldinelli, co-fondatore della società –: 600 miliardi di euro in più ogni anno per finanziare progetti energetici puliti, riducendo del 45% le emissioni entro il 2030 e puntando a zero emissioni nette entro il 2050. È l’unico modo per mantenere l’aumento delle temperature globali entro +1,5°C”.
f.c.
© RIPRODUZIONE RISERVATA