Attualità
30 ott 2025
Associazione Masterplan 3C, dal Consiglio comunale di Crema molti dubbi. Il consigliere Nicardi: “Trasparenza zero”. Bergamaschini: “Un carrozzone”
In Consiglio comunale a Crema, in questi giorni, si è tornato a parlare del Masterplan 3C, il progetto nato per rilanciare il territorio e oggi al centro di una richiesta di proroga dell’adesione del Comune all’ATS “Io ci credo”. Ma al posto dell’entusiasmo dei tempi della presentazione, in aula si è respirata aria di diffidenza e irritazione.
A guidare le critiche, il consigliere Paolo Nicardi, che ha definito “inaccettabile” chiedere al Consiglio di votare “una proroga senza numeri, senza risultati e senza trasparenza”. Prima di lui Andrea Bergamaschini (Lega) ha definito l’associazione, senza troppi giri di parole, un “carrozzone” che non funziona e da smantellare.
Un voto già deciso, prima del Consiglio
Il primo bersaglio di Nicardi è stato il metodo: “Sorprende — e preoccupa — che il candidato sindaco (alludendo al fatto che Bergamaschi sia già in campagna elettorale) abbia espresso pubblicamente parere favorevole alla proroga prima ancora che il Consiglio comunale potesse discuterne — ha detto —. È un modo di procedere che scavalca il ruolo dei consiglieri e impoverisce il dibattito democratico.”
Per il consigliere, il Comune non può approvare a occhi chiusi un rinnovo “di cui non si conoscono né i costi né i benefici concreti”. “Non è accettabile votare sulla fiducia. La politica non è una cambiale in bianco”, ha aggiunto.
Domande inevase e documenti introvabili
Da mesi Nicardi chiede chiarezza: domande, lettere, un sollecito formale al presidente della Provincia — ente capofila del progetto. La risposta? Il silenzio.
“Ho chiesto relazioni, verbali, rendiconti. Tutto tace. Qualche frase generica, ma nessun documento vero — ha spiegato in aula —. È una gestione poco trasparente, e questo non può lasciare indifferenti.”
Cifre pesanti, nessun rendiconto
Poi i numeri. E sono quelli che fanno rumore:
120 mila euro versati a Reindustria dall’ATS per soli sei incontri: 20 mila euro a giornata, senza un rendiconto o una relazione pubblica.
39 mila euro per una singola edizione dell’“Assise” del Masterplan, evento di una giornata, anch’esso senza rendicontazione.
37 mila euro stanziati dalla Provincia di Cremona alla società Ambrosetti per l’elaborazione del progetto, cifra erogata prima della nascita dell’ATS, nonostante lo statuto provinciale preveda una contribuzione massima di 5 mila euro.
Assise 2024 e 2025: due edizioni, zero trasparenza
Altro punto critico: i costi delle due ultime edizioni dell’“Assise”, quella del 2024 e quella di pochi giorni fa. “Si continuano a spendere risorse pubbliche senza che esista una rendicontazione precisa. Quanto è costato, ad esempio, il pomeriggio di cinque ore di questa edizione 2025? Nessuno lo sa, e questo è grave”, ha detto Nicardi.
Chi fa ancora parte dell’ATS? Mistero
Il consigliere ha poi sollevato un dubbio che va al cuore della vicenda: quali Comuni aderiscono ancora al progetto Masterplan 3C? “Ad oggi non esiste una lista aggiornata. Non sappiamo chi abbia rinnovato la quota, chi si sia ritirato, né se esista ancora una reale sintonia tra i territori. Eppure si continua a spendere”, ha denunciato. “È assurdo che nessun Comune abbia mai chiesto una nota spese di dettaglio. Parliamo di soldi delle tasse dei cittadini, non di un fondo privato.”
Una proroga in ritardo di dieci mesi
La proroga dell’ATS sarebbe dovuta arrivare a gennaio 2025, in coincidenza con la scadenza dell’accordo. Si discute invece a fine ottobre, con il progetto ormai di fatto scaduto da quasi un anno. “Arriviamo a votare fuori tempo massimo, e per di più al buio — ha sottolineato Nicardi —. Non si può chiedere al Consiglio di legittimare una proroga su basi così fragili.”
“Chi ha speso soldi pubblici deve rendere conto”
Nelle battute finali del suo intervento, il consigliere ha rilanciato la richiesta di chiarezza e responsabilità politica: “Chi amministra ha il dovere di rendere conto, non di nascondersi dietro ai silenzi. Non si può chiedere fiducia quando mancano i dati, le carte e i risultati. I cittadini hanno diritto di sapere come vengono spesi i loro soldi.”
E ha concluso con parole nette: “Votare la proroga del Masterplan 3C, in queste condizioni, è un atto di irresponsabilità politica. Per questo motivo, al momento del voto, uscirò dall’aula.”
Un progetto da verificare, non da prolungare
Il dibattito in Consiglio, per la parte delle opposizioni, ha mostrato un punto fermo: l’ATS Masterplan 3C è un progetto ancora tutto da chiarire e che ha fallito nel metodo d’attuazione.
Simone Beretta, che si è astenuto, ha parlato di occasione persa e di soldi spesi male. Per la consigliera di Forza Italia, Laura Maria Zanibelli (anche lei astenuta), il fallimento di questa iniziativa è una sconfitta per tutto il territorio, e la poca trasparenza dimostrata nella gestione dell’ATS è un segnale grave.
"Non si tratta di una critica nel merito dei temi, ma nel metodo” ha sottolineato, ricordando che l’istituzione venne votata in modo bipartisan. Il messaggio è chiaro: non è tempo di proroghe, ma di verifiche.
A qualcuno in aula è infatti venuto il dubbio che le tre C, in realtà, significhino Confusione, Carrozzone e Consulenze.
Marco Degli Angeli
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