Attualità
30 dic 2025
Botti di Capodanno, limitazioni in molti comuni del Cremonese, ma a Stagno Lombardo già segnalati alcuni episodi, con i cittadini sul piede di guerra
Anche Motta Baluffi, così come Torricella del Pizzo, Stagno Lombardo e parecchi altri Comuni del Casalasco e del Cremonese dice "No" ai botti di Capodanno.
Il sindaco Antonietta Premoli ha firmato l’ordinanza, analoga a quella degli altri Comuni, che prevede il divieto di utilizzo di petardi, botti e fuochi pirotecnici su tutto il territorio comunale nel periodo dal 31 Dicembre 2025 al 1 Gennaio 2026.
Con l'eccezione per i prodotti di libera vendita che producano esclusivamente effetti luminosi e scenografici, come quali ad esempio fontane, bengala, bacchette scintillanti ecc. senza botto, purché utilizzati nel rispetto delle norme di sicurezza e delle istruzioni d'uso.
“Ricordiamo – rimarca il sindaco Premoli - che i botti sono pericolosi, non solo per gli animali, ma anche per le persone anziane. Il Buon senso innanzitutto”.
Il Buon senso, appunto. Quello che purtroppo nonostante regole e divieti, molti, ogni anno, dimostrano di non avere nel loro cervello e nemmeno nel loro cuore.
Già la sera di martedì 30 dicembre, con un giorno di anticipo, i primi problemi sono stati segnalati a Stagno Lombardo, dove al calar del buio sono iniziati i primi “botti” e ci sono già diversi cittadini sul “piede di guerra” che chiedono interventi e provvedimenti da parte delle forze dell’ordine.
Purtroppo, anche in terra di Po, la pace sembra non voler esistere e ci sono puntualmente i furbi di turno che, per altro, non si vogliono rendere conto che, in caso di danni a cose, persone ed animali, potrebbero incorrere in problemi con la giustizia piuttosto importanti ed evitabili.
Evitabili se si rispettano le regole e se si usa il cervello.
Infine una domanda giunta da alcuni cittadini ai quali è difficile dar torto: “Ma quei ragazzetti che acquistano i botti, evidentemente con i soldi di mamma e papà, appartengono a quelle stesse famiglie che poi si presentano ai servizi sociali, piuttosto che alla Caritas, bussano alle porte delle Parrocchie dei Comuni per chiedere aiuti economici?”.
Altra domanda che qualcuno si è posto: “il problema dei servizi sociali sono i bambini di una famiglia che ha deciso di vivere nel bosco o dovrebbero essere quelle famiglie che crescono ragazzi che già a tredici anni delinquono in giro per le nostre città e per i nostri paesi?”.
Eremita del Po
Paolo Panni
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