Attualità

28 ott 2025
Nuovo ospedale Cremona

Il nuovo Ospedale di Cremona diventa un caso nazionale: interrogazione dei 5 Stelle: "Si rischia un cantiere infinito con tempi e costi fuori controllo"

Il futuro nuovo ospedale di Cremona è al centro di un'interrogazione in Parlamento. La deputata del Movimento 5 Stelle Valentina Barzotti ha infatti presentato un’interrogazione parlamentare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere "garanzie di trasparenza, legalità e controllo nella realizzazione del nuovo ospedale di Cremona, un’opera da oltre 438 milioni di euro finanziata con risorse del PNRR, del Fondo Complementare e fondi regionali e statali".

Un intervento di questa portata  - spiega Barzotti - richiede la massima attenzione. Parliamo di una delle opere pubbliche più rilevanti del panorama sanitario lombardo: è indispensabile assicurare che ogni fase, dalla progettazione all’esecuzione, si svolga nel pieno rispetto dei principi di trasparenza, concorrenza e tracciabilità. È nostro dovere garantire che fondi pubblici di questa entità non vengano gestiti in modo opaco o inefficiente.

L’interrogazione chiede al Ministero di valutare l’attivazione di strumenti di vigilanza collaborativa con ANAC, protocolli di legalità e cabine di regia interministeriali, coinvolgendo anche le amministrazioni locali e la società civile.

Barzotti evidenzia inoltre l’urgenza di presidiare ogni passaggio procedurale, ricordando i precedenti di opere avviate e mai concluse in Lombardia: “L’obiettivo è evitare che un progetto di tale importanza si trasformi nell’ennesimo cantiere infinito, con tempi e costi fuori controllo”.

Paola Tacchini, consigliera comunale del M5S a Cremona aggiunge: “La situazione che riguarda la realizzazione del nuovo ospedale di Cremona resta per il Movimento 5 Stelle cremonese un’opera di dubbia utilità che richiederà molte risorse pubbliche. Tuttavia, essendo l’iter già avviato, resta fondamentale un controllo su ogni passaggio, dalla progettazione all’esecuzione. Ci preoccupa la gestione ambientale di una costruzione in piena zona cittadina, accanto alla struttura esistente, con un cantiere previsto di durata decennale. Ben venga quindi questa interrogazione a livello nazionale, ma sarebbe auspicabile valutare anche a livello regionale l’alternativa di un recupero della struttura esistente”.

f.c.

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