Attualità
02 nov 2025
La proposta della Società dei Militi: Cremona conferisca la cittadinanza onoraria a Pier Paolo Pasolini, che qui visse per un periodo della sua vita
Nel giorno in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della scomparsa di Pier Paolo Pasolini, la Società dei Militi chiede al sindaco Andrea Virgilio il conferimento della cittadinanza onoraria al grande scrittore, poeta, regista e pensatore. E' infatti noto che il grande intellettuale visse a Cremona per alcuni anni della sua giovinezza, frequentando qui il Ginnasio, vale a dire l'attuale Liceo Classico Daniele Manin.
Quest'atto, fa sapere la Società dei Militi, prelude alle iniziative che si terranno dal 28 al 30 di novembre durante il primo Pasolini Festival Cremona organizzato dalla Società dei Militi, intorno al quale "saremo felici di offrire tutte le informazioni relative in una conferenza stampa che saremo in grado di convocare entro la settimana".
Ecco di seguito il testo della lettera al sindaco.
Oggetto: Proposta per il conferimento della cittadinanza onoraria a Pier Paolo Pasolini
Egregio Signor Sindaco,
come Presidente della Società dei Militi e a nome di tutti i nostri Soci, desidero sottoporre alla Sua attenzione e a quella dell’Amministrazione comunale la proposta di conferire la cittadinanza onoraria di Cremona a Pier Paolo Pasolini, in occasione del cinquantesimo anniversario della sua scomparsa, che ricorre proprio questo 2 novembre.
Figura centrale della cultura italiana del Novecento, Pasolini non fu soltanto poeta, scrittore e regista, ma anche un acuto interprete dell’anima del nostro Paese, capace di coniugare bellezza e dolore, denuncia e amore per la vita. La sua capacità di leggere il suo tempo e comprendere il futuro e la lucidità nell’interpretare conformismo e consumismo come strumenti di potere e di oppressione sono di esempio per tutta la Nazione e, in particolare, per i giovani che si affacciano alla vita civica, politica e culturale d’Italia.
Pochi sanno, tuttavia, che Pasolini ebbe un legame diretto con Cremona, città in cui visse per un periodo significativo della sua giovinezza. Questo legame si riflette in alcune delle sue pagine più intense e liriche, tra cui quelle dedicate a Cremona nell’Operetta Marina, dove la città emerge come spazio della memoria e della grazia, sospeso tra realtà e visione poetica.
Desidero in questa sede ripercorrere alcune tappe della sua vita cremonese:
• Pasolini arriva a Cremona a metà dell’anno scolastico 1932-1933, insieme al padre, che fu trasferito per lavoro in città.
• Rimase a Cremona fino al 1935, frequentando il Ginnasio (l’odierno Liceo Classico Daniele Manin) in città.
• L’abitazione era in via Platina, angolo via XI Febbraio nel quartiere cremonese, ricordata dalla targa che recita: “Da questa casa dove terminò la sua infanzia dal 1933 al 1935 Pier Paolo Pasolini dispiegò la sua avventura artistica”.
Questi elementi mostrano che il legame con Cremona non è casuale né puramente di passaggio: un arco significativo della sua adolescenza fu vissuto nella nostra città.
In Operetta Marina, Pasolini evoca Cremona con lo sguardo del ragazzo che la viveva e la osservava: «Cremona era la prima città che vedevo e mi sembrò una metropoli». Fornisco a titolo di esempio alcuni passi che testimoniano il profondo legame di Pier Paolo con Cremona.
• Un passo: «Si usciva di casa, all’angolo di via XI Febbraio, e, lasciate a destra le strade, così crudamente cremonesi, che percorrevamo ogni giorno per andare al Ginnasio, ci si spingeva lungo i biancastri, sonori selciati in direzione del Teatro Ponchielli (...)».
• Ancora: «La forza con cui Cremona mi aveva colpito, accogliendomi come uno straniero, quasi come un orfano, esponendo davanti ai miei occhi incapaci di giudizio, le sue superfici di pietra, l’antico affaccendarsi umano del centro, le zone erbose della periferia fluviale (...)».
E un’immagine del fiume: «Davanti alla corrente del Po, niente avrebbe potuto spostarmi fuori dal campo della mia uniforme fantasia».
Conferire la cittadinanza onoraria a Pier Paolo Pasolini sarebbe non solo un atto di riconoscimento verso uno dei più grandi intellettuali italiani, ma anche un modo per onorare la relazione affettiva e artistica che egli intrattenne con Cremona, rendendo la nostra città parte viva del suo percorso umano e poetico.
In un tempo in cui la cultura rischia spesso di essere dimenticata o ridotta a semplice ornamento, un gesto come questo avrebbe un forte valore simbolico: riaffermerebbe la vocazione culturale di Cremona e la sua apertura verso le voci che hanno saputo interpretare la complessità dell’uomo e della società con autenticità, coraggio e libertà.
Confidando nella Sua sensibilità e nel Suo impegno per la promozione della cultura, rinnoviamo il nostro impegno a valorizzare il Pasolini cremonese. La realizzazione della targa al Liceo Manin e la proposta di intitolazione del Lungargine (nel 2022 e nel 2023) sono stati preludio della presente proposta, che troverà seguito nelle celebrazioni del Pasolini Festival, che realizzeremo alla fine del mese.
Con stima,
Giulio Solzi Gaboardi
La foto in alto è tratta dal sito Pier Paolo Pasolini - Centro Studi Casarza della Delizia
redaz.
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