Attualità
10 giu 2025
La "tomba del Templare" a lato di piazza Duomo dimenticata da oltre 5 anni: il trionfo del brutto e del provvisorio
Aveva proprio ragione, Giuseppe Prezzolini, quando affermava che “In Italia nulla è stabile fuorché il provvisorio”. Una delle tante prove? Ce l'abbiamo sotto gli occhi ogni qualvolta passiamo per il centro, svoltando da piazza del Duomo per dirigerci verso Largo Boccaccino. E la riprova che in questo Paese ciò che si dice provvisorio è in realtà stabile, sta in quella “casupola” in brutto legno compensato alla quale nessuno fa più caso.
Là è “custodita” quella che a suo tempo è stata chiamata la “tomba del Templare”. Un ritrovamento definito dalla Soprintendenza “molto significativo per Cremona”. Quella stessa Soprintendenza che a più di cinque anni dalla scoperta sembra essersene completamente dimenticata.
Già, perché la triste casupola, nel 2020, è stata collocata in via “provvisoria” per proteggere il reperto “mentre la Soprintendenza e i suoi interlocutori, il Comune di Cremona, la Diocesi di Cremona, Linea Green S.P.A. sono impegnati nella stesura di un progetto condiviso e nella ricerca dei fondi per realizzarlo”.
Ebbene, in attesa del progetto, “a protezione della tomba è stata posta una copertura volta a garantirne la conservazione e che solo temporaneamente verrà a turbare la bella vista di questo lato della Cattedrale e del Torrazzo”.
Parole che si possono leggere tranquillamente su uno dei due pannelli che adornano (sic) la brutta struttura in legnaccio da quattro soldi.
La dichiarazione d'intenti risale al 2020 ma da allora nulla si è più saputo del “progetto condiviso”. Nessuna novità. E la casupola rimane lì, ad abbruttire uno degli scorci più belli di Cremona, coprendo un piccolo tesoro archeologico che certamente molti cremonesi e molti turisti sarebbero felici di ammirare.
LA VICENDA – Il rinvenimento, così come si legge sui pannelli collocati sulla struttura protettiva, risale a cinque anni fa: “Gli scavi condotti in Largo Boccaccino da Linea Green S.P.A. tra i mesi di febbraio e marzo 2020, per la posa del teleriscaldamento ad uso della Cattedrale, ci hanno permesso di andare a ritroso nel tempo, fornendo indizi per ricostruire, almeno in parte, l'aspetto di questa zona nelle epoche passate”.
Le sepolture, si legge ancora, sono “riferibili sia al basso medioevo (XI-XV secolo), momento in cui la Cattedrale aveva le dimensioni e l'aspetto odierni, sia l'alto medioevo (V-X secolo), quando l'intera area era organizzata invece in forme differenti”.
E ancora: “Gli archeologi della ditta RA.GA. Srl, diretti dalla Soprintendenza APAB per le province di Cremona, Lodi e Mantova, hanno infatti ritrovato, inizialmente, le fondazioni dei muri e delle cantine di alcune botteghe, che a partire dal XVIII secolo e fino all'inizio del 1900 erano ubicate a ridosso del Duomo”.
Al tempo del ritrovamento si ipotizzò che la tomba potesse appartenere a un cavaliere Templare, dal momento che è ubicata proprio sotto la facciata più antica della Cattedrale (quella settentrionale), sulla quale compaiono diversi simboli Templari. Tra questi, le croci a otto punte del Tredicesimo secolo.
Non a caso, si legge sempre sul pannello, “Tra le altre sepolture è stata rinvenuta, proprio in corrispondenza di questa struttura provvisoria, a poca profondità sotto il selciato stradale, una tomba a camera con pareti in laterizi. (…) Svuotando progressivamente la tomba dal terreno e dalle macerie che la occupavano, non sono state trovate ossa, né resti dell'abbigliamento o corredo del defunto, ma agli archeologi è apparsa una sorpresa: le tre pareti conservate presentavano intonacatura bianca e al centro di ognuna era dipinta una croce a bracci patenti in colore rosso. (…) risulta ancora incerta la datazione del contesto (...) grazie all'intervento di pulitura e messa in sicurezza è apparso evidente che si tratta di un rinvenimento molto significativo per la città di Cremona, dove tombe dipinte di questo genere non erano ancora note”.
Dunque è la stessa Soprintendenza che parla di “rinvenimento molto significativo per Cremona”. A maggior ragione, allora, perché in più di cinque anni non è stato fatto niente per valorizzarlo? Burocrazia? Lassismo? Disinteresse? E sì che le intenzioni sono ben dichiarate: “Si è dunque deciso di non fare riseppellire la struttura, ma di renderla visibile al pubblico ed è in corso una riflessione progettuale volta a ottemperare contemporaneamente l'esigenza di valorizzazione del ritrovamento e l'uso della piazza. Mentre la Soprintendenza e i suoi interlocutori, il Comune di Cremona, la Diocesi di Cremona, Linea Green S.P.A. sono impegnati nella stesura di un progetto condiviso e nella ricerca dei fondi per realizzarlo, a protezione della tomba è stata posta una copertura volta a garantirne la conservazione e che solo temporaneamente verrà a turbare la bella vista di questo lato della Cattedrale e del Torrazzo”.
Posto che la stessa Soprintendenza afferma che solo “temporaneamente” verrà turbata la “bella vista” della Cattedrale, ancora una volta ci si chiede perché nulla sia stato fatto in tutto questo tempo. E se la Soprintendenza non muove un dito, perché non lo fa il Comune? Perché non tentare di sbloccare la situazione?
A Cremona abbiamo un altro elemento che va ad aggiungersi al nostro patrimonio storico e che facciamo? Lo teniamo coperto da una baracca in legno che, peraltro, deturpa la visuale di questo splendido angolo.
Provvisoriamente, s'intende.
f.c.
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