Attualità
04 set 2025
Museo del Violino ancora senza ristorante. Qualche contatto, ma niente di ufficiale. Ecco i costi di affitto e plateatico e quanto è grande il locale
Qualcosa si è mosso ma la soluzione, da quel che è dato sapere, ancora non arriva. E così il Museo del Violino, quello che dovrebbe essere il principale richiamo museale di Cremona, da oltre un anno è privo di un punto di ristoro per cittadini, turisti e scolaresche.
Il precedente bar/ristorante, il Chiave di Bacco, ha chiuso i battenti a metà luglio del 2024. Da allora il Museo è del tutto privo di un bar, di un ristorante o di un semplice punto di ristoro. Nel frattempo, gli ambienti che ospitavano il ristorante sono stati ammodernati e modificati.
Nei mesi scorsi era stato pubblicato un bando per l'affidamento del servizio di ristorazione dei nuovi locali ma a parte qualche recente contatto, ad oggi l'affitto del locale non è ancora stato formalizzato.
E la Fondazione stessa, che gestisce il Museo e ha promosso il bando, è perfettamente al corrente del fatto che il punto di ristoro sia necessario. E' sufficiente leggere uno degli allegati al bando (scaduto a fine maggio) per rendersene conto.
“I locali che si intendono concedere in concessione d’uso a scopo di ristorazione – si legge nell'allegato – fanno parte dell’immobile adibito a Museo del Violino sito in Cremona, Piazza Marconi 5, e hanno la preminente finalità di sostegno e accompagnamento delle attività dello stesso. Pertanto, l’efficienza e la qualità del servizio sono evidentemente parte integrante dell’immagine stessa del Museo, che vuole rappresentare un punto di eccellenza a livello internazionale”.
Un “punto di eccellenza a livello internazionale”. Vero, ma perché dopo oltre un anno ancora non si riesce a mandare in porto l'operazione e aprire finalmente un ristorante che completi l'offerta del Museo del Violino?
A voler vedere, l'importo richiesto non è fuori mercato, se si considera la “location” e le sue dimensioni. La Fondazione (Presidente è il sindaco Andrea Virgilio, Presidente Onorario Giovanni Arvedi, Vicepresidente Umberto Cabini, Direttore Generale Virginia Villa) chiede infatti un canone di concessione a base d'asta di 36mila euro.
“Il canone annuo di concessione d’uso dei locali caffetteria-ristorante a base di gara – si legge nell'allegato al bando – è pari a €36.000,00 (trentaseimila/00) oltre Iva di legge se dovuta, con ammissione delle sole offerte in aumento”.
“Il canone – precisa poi il bando – sarà automaticamente aggiornato, ogni anno, sulla base della variazione di legge dell’indice Istat. Il suddetto canone di concessione d’uso dei locali caffetteria-ristorante dovrà essere versato in rate mensili di €3.000,00 (tremila/00) in via anticipata entro il 5 del mese di riferimento”.
Certo, altre spese vanno poi aggiunte. “Al suddetto canone di concessione d’uso – precisa ancora il bando – si aggiunge il riconoscimento alla Fondazione del canone di concessione d’uso dell’area esterna “plateatico” per un importo pari a €4.200 (quattromiladuecento/00) annui oltre Iva di legge se dovuta, calcolato sulla base delle tariffe tabellari fornite dal Comune di Cremona”.
Il locatario si impegna poi a “corrispondere alla Fondazione le spese di riscaldamento, raffrescamento, uso ascensori, energia elettrica, manutenzioni ordinarie e straordinarie degli impianti e dei dispositivi di sicurezza (come da disposizioni di legge), nonché per la pulizia delle parti comuni, da riconoscersi forfettariamente in rate mensili di € 1.000,00 (mille/00) in via anticipata entro il 5 del mese di riferimento, calcolati in base alle quotazioni annuali dei consumi energetici e dei contratti di manutenzione in essere tra la Fondazione e le relative ditte. Le spese dei consumi effettivi per la quota luce e acqua saranno riconosciute direttamente dal gestore del locale caffetteria-ristorante con apertura di relative utenze autonome”.
Insomma, nel complesso sono cifre importanti ma, come detto, considerata la location e le possibilità offerte dal flusso turistico del Museo del Violino gli importi non sembrano fuori mercato.
Va infatti tenuto conto anche delle dimensioni del locale, tutt'altro che contenute. Precisa ancora il bando: “I locali in concessione sono così costituiti: PIANO TERRENO: sala caffetteria per il pubblico: mq 157,65; ingresso retro caffetteria: mq 19,15; cucina: mq 23,10; plateatico (porzione cortile interno Museo specificata nella planimetria allegata): mq 150".
Senza contare il piano interrato dotato di un locale tecnico (mq 16,25), di un magazzino (mq 27,10) e di uno spogliatoio con bagno (mq 7,75).
Eppure, salvo qualche contatto non andato a buon fine, ad oggi risulta restare sul campo un interessamento, ma ancora niente di formalizzato.
E Cremona, da oltre un anno, ha il suo Museo del Violino all'interno del quale non è possibile nemmeno bere un caffè (salvo forse da qualche macchinetta automatica) e men che meno godersi un aperitivo o pranzare dopo la visita.
Federico Centenari
© RIPRODUZIONE RISERVATA