Attualità

19 giu 2025
Ospedale di Cremona

Nuovo Ospedale: le carte restano coperte. Il direttore generale illustra i numeri, ma di fattibilità economica... se ne parla nel 2026

Sul nuovo, futuro, Ospedale di Cremona si prosegue a spron battuto con presentazioni e convegni. Tutto all’insegna di un asserito “confronto” (che confronto non è poiché si illustrano decisioni già adottate) e in nome di un “sicuro affare” per la città. Ma come stanno realmente le cose? Difficile da dire, dal momento che per ora ci si deve accontentare della narrazione affidata ai politici che hanno voluto quest’opera e a ciò che viene rappresentato dall’attuale direttore generale dell’Asst di Cremona, Ezio Belleri.

Il quale, proprio alcuni giorni fa, presso l’Azienda Speciale Cremona Solidale ha illustrato l’organizzazione della nuova struttura fortemente voluta dalla Regione. L’incontro era rivolto al personale sanitario e amministrativo, agli ospiti di Cremona Solidale e ai loro familiari. Sono stati forniti numeri e dati; tanti numeri e tanti dati. E fin qui, verrebbe da dire, bene: cominciamo a saperne di più.

Epperò.

Però, nelle scorse settimane, proprio lo stesso Belleri, a fronte di una richiesta avanzata dal Movimento per la riqualificazione dell’Ospedale di Cremona (movimento che si batte per riqualificare l’attuale struttura anziché costruirne una nuova) ha dovuto frapporre il muro della burocrazia. In altre parole, alla richiesta di conoscere i risultati della verifica sulla fattibilità economica per il nuovo ospedale, il direttore ha detto che sì, è possibile, ma non prima del 2026.

La notizia è uscita in sordina e la stampa locale ha dato poco risalto alla presa di posizione del Movimento. Si tratta però di una notizia di rilievo, che merita un approfondimento, considerato l'ampio dibattito che da molto tempo si è aperto attorno al nuovo ospedale.

A riassumere i fatti, per il Movimento, è Enrico Gnocchi: «Abbiamo ricevuto la risposta negativa del Dr Belleri in merito ad una nostra richiesta legittima di conoscere i risultati della verifica della Fattibilità Tecnico ed Economica (PFTE) ora in esame, o forse conclusa dalla Commissione Regionale che ha in carico da molti mesi il progetto Cucinella».

Prosegue Gnocchi: «Il Dr Belleri pensa che i documenti possano essere disponibili nel gennaio 2026. Sarà che ormai tutto nella sanità pubblica è legato alle "liste d'attesa"... ma non crede che se si rispettano le persone che si oppongono al progetto del nuovo ospedale si debba fornire la documentazione, se non completa perché sono in forte ritardo, almeno fino ad ora disponibile? In fondo il Dr Belleri negli incontri riservati alla élite dei cittadini cremonesi sta raccontando ciò che la commissione ha imposto di fare: ridimensionare e dire che tutto va bene...».

Ora, va bene che tutti conoscono i tempi della burocrazia italiana, ma su un tema di questa importanza la risposta ricevuta dal Movimento fa alzare il proverbiale sopracciglio. Come è possibile mantenere un confronto costruttivo se l'accesso ad atti fondamentali è così arduo? Non va dimenticato che la Regione, a parole, ha sempre sostenuto che avrebbe ascoltato anche le ragioni di chi si oppone all'opera. Basti pensare alle parole (poco convinte, in realtà) del presidente Attilio Fontana durante la campagna elettorale. Arrivato a Cremona per sostenere la candidatura di Alessandro Portesani, Fontana aveva assicurato che avrebbe ascoltato il parere del Movimento. Ad oggi, però, il dialogo è al palo. La Regione tira dritto e il Movimento non può che incassare un altro rinvio. Quello opposto per l'appunto dal vertice dell'ospedale.

LA VICENDA - Ed ecco come il Movimento riassume gli eventi. «Nel giugno 2020, venivano intervistati dall’emittente Cremona1 l’ex sindaco e ex primario di Medicina, Dr Paolo Bodini e l’ex presidente dell’ordine dei medici Dr Lima sulla necessità di costruire un nuovo ospedale a Cremona. Dopo qualche giorno è  stato intervistato anche l’attuale presidente del Consiglio comunale Luciano Pizzetti. I dati presentati nelle interviste e ripetuti ancora per molti anni a seguire sono stati perentori: riqualificare l’attuale ospedale di Cremona comporta una spesa di 195 milioni mentre per il nuovo ospedale sono sufficienti 245 milioni di euro, compresa la demolizione dell’attuale ospedale e dei 12 edifici di servizi che lo circondano».

Prosegue il Movimento: «I cittadini che hanno avuto la pazienza di ascoltare le ragioni del nostro movimento e che si sono documentati sui costi di materiali e di edifici complessi come sono gli ospedali, hanno aperto gli occhi e si sono resi conto dell’inganno mediatico. Leggendo quanto in quelle interviste veniva citato a proposito della capienza del nuovo ospedale (530 letti ordinari e 100 letti non ordinari, totale 630) e confrontando con quanto dichiarato nel progetto vincitore dell’arch. Cucinella il 30 novembre 2023 (436 letti ordinari e 137 letti non ordinari, totale 573) si poteva capire già il 1 dicembre 2023 che il numero dei letti a disposizione sarebbe stato ampiamente modificato al ribasso».

Non solo: «Dopo tre anni dai primi proclami i letti disponibili sono diminuiti e i fondi a disposizione sicuramente non basteranno. Ad oggi la verifica in corso presso una Commissione Regionale del progetto Cucinella sulla funzionalità tecnica e sulla sostenibilità economica (PFTE) ha avuto un primo impatto e ha costretto l’Asst a diminuire ulteriormente i posti letto a 450 e ridimensionando l’edificio ospedaliero da 9 a 7 piani con una diminuzione delle macro-aree sanitarie da 8 a 6. E chissà quanto altro ancora verrà eliminato». 

Ed ecco il punto: «Per conoscere tutto questo, per poter informare correttamente sul prima e sul dopo i cittadini cremonesi abbiamo formalmente chiesto all’Asst di Cremona (con atto del 3 maggio; ndr) i documenti prodotti dalla Commissione Regionale fonte delle raccomandazioni al ridimensionamento del faraonico progetto Cucinella».

Dopo tre settimane, il 29 maggio, la doccia fredda: «Ci è stato risposto “...la documentazione richiesta sarà disponibile a conclusione del percorso di progettazione previsto dall’articolo n.41 del D. Lgs. n.36/2023 e all’acquisizione dei titoli autorizzativi degli Enti, all’avvio della procedura regionale di VIA per l’acquisizione del titolo e all’invio della richiesta di parere al Consiglio Superiore dei lavori pubblici (...). Tale processo dovrebbe auspicabilmente concludersi nel mese di Gennaio 2026 con l’ottenimento del progetto completo dei titoli autorizzativi. Per l’effetto – anche sulla scorta di quanto chiarito dalla giurisprudenza amministrativa (...) la richiesta di accesso agli atti in oggetto non può essere evasa”».

Insomma, un rinvio in piena regola e un bel “si vedrà” in nome della burocrazia. Ma il Movimento non ha intenzione di mollare la presa. «Assicuriamo i cremonesi – fa infatti sapere Gnocchi – che non mancheremo di rinnovare la richiesta appellandoci a una giurisprudenza a noi favorevole, in quanto non è ammissibile che ai cittadini sia vietato di conoscere per tempo l’esito di questo procedimento che rischia di generare un ospedale con una capacità funzionale sanitaria inferiore all’attuale adeguatamente ristrutturato e con un costo inferiore del 50%».

CARTE COPERTE - Dunque, a fronte di presentazioni ufficiali nelle quali si decantano le lodi del nuovo Ospedale, sulla carta, per ora, si può vedere ben poco. Sarà la burocrazia, saranno le leggi, ma la narrazione sul nuovo ospedale, ad oggi, è univoca e a dettarla è soltanto chi si è schierato a favore dell'opera (direttore generale, ex sindaco Galimberti, Regione Lombardia), bocciando senza appello la richiesta di valutare la ristrutturazione della struttura esistente. E nel frattempo, il Movimento non ha mancato di replicare al direttore generale, proprio dopo l'incontro a Cremona Solidale (qui l'articolo).

Le parole abbondano, ma le carte restano coperte.

Federico Centenari

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutti gli articoli