Attualità

15 set 2025
Piazza del Comune e Duomo

Piacenza si candida a Capitale Europea della Cultura nel 2033. E Cremona? Resta alla finestra come sempre senza nemmeno provarci?

E se fosse la vicinissima Piacenza la Capitale Europea della Cultura per il 2033? Non è fantascienza, è una possibilità che sta acquisendo forza in questi giorni, in queste ore. 

Già, perché i “cugini” piacentini cominciano a crederci. Primo tra tutti, la sindaca Katia Tarasconi.

In un articolo pubblicato ieri da “Il Piacenza” il messaggio è uscito molto chiaramente: “Piacenza si candida a Capitale Europea della Cultura per il 2033. Così, con la voce rotta dall'emozione, il sindaco Katia Tarasconi ha spiazzato con un annuncio a sorpresa la platea nel salone di Palazzo Gotico per la chiusura dell'edizione 2025 del Festival del Pensare Contemporaneo”.


Prosegue il giornale online: “Tarasconi - salita sul palco al termine della serata insieme al vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Vincenzo Colla («la Regione ci sosterrà nella candidatura») - ha sottolineato come negli ultimi quattro giorni grazie al Festival «Piacenza si sia trasformata nella piazza della musica, dell'arte e della bellezza. Una comunità viva capace di aprirsi al mondo con la consapevolezza di chi sa che il dialogo è sempre più prezioso per costruire insieme»”.

Ottima notizia per la città a venti minuti da Cremona. Ma Cremona? Cremona che fa? Perde anche questo treno? Non ci prova nemmeno? Ci pensa o no? 

Separate dal ponte in ferro e da pochissimi chilometri, Cremona e Piacenza sembrano talvolta due mondi a parte. E stavolta la città emiliana sembra aver ingranato la quarta, decisa a raggiungere la meta.

Cremona, che di storia e cultura ne avrebbe da esportare, resterà alla finestra? Ancora una volta? Possibile che il nostro immobilismo e la nostra mancanza di una visione ampia sul futuro blocchino questa città, chiudendola nel suo limbo di provincialismo?

Gli amministratori locali hanno pensato di proporre Cremona, così come ha fatto la sindaca di Piacenza? Se sì, ce lo facciano sapere.

In caso contrario, sarebbe un altro schiaffo alla città del Torrazzo, da sempre troppo chiusa su se stessa e amministrata da troppo tempo da giunte che magari si impegnano, ma che mancano di una visione ampia, mancano di ambizione e coraggio.

A questo proposito è utile ricordare che in marzo un appello in questo senso è arrivato dal consigliere Alessandro Portesani.

Cremona non può stare alla finestra per la prossima candidatura a ‘Città della Cultura’ 2028 - ha dichiarato Portesani -. E’ per questo che rivolgo un caloroso appello a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione per avviare un percorso virtuoso e condiviso per arrivare a questo importantissimo traguardo. Cremona con la liuteria, con la musica, con la grande arte visiva e con l’infinito patrimonio librario manoscritto e a stampa ha tutte le caratteristiche per avere questo riconoscimento: un volano fondamentale anche per la nostra economia, come ha dimostrato l’esperienza di Bergamo e Brescia. Non possiamo non provare”. 

Da allora, però, nulla è stato detto e l'appello di Portesani sembra caduto nel vuoto.

AGGIORNAMENTO

Dopo la pubblicazione del nostro articolo interviene il consigliere Alessandro Portesani.

Piacenza si candida a città della cultura europea - dichiara - e la nostra proposta alla maggioranza di centro sinistra per Cremona città della cultura che fine ha fatto?. Credo che sia importante riportare subito al centro dell’attenzione il tema. Lo farò , annuncia Portesani, il prossimo 23 settembre quando tornerà a riunirsi l’Ufficio di Presidenza del consiglio comunale e lo chiederò espressamente a Luciano Pizzetti che si era preso in carica il coordinamento di questo tema. Così, a naso, mi sembra che il capitolo sia finito nel solito porto delle nebbie, mentre le altre città vicine corrono. E’ chiaro che con una candidatura così vicina territorialmente le altre potrebbero essere archiviate. E’ abbastanza ovvio”.

Cremona non se lo può permettere di essere archiviata. Anzi sarebbe stato importante avviare fin da subito, ovvero da marzo quando lanciai la proposta un Tavolo di confronto con Piacenza. Temo che nulla sia stato fatto. Noi però non ci rinunciamo”, conclude Portesani.

Federico Centenari

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