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21 giu 2025
Polizia Foto di Yildiray Yücel Kamanmaz da Pixabay

Sicurezza: il problema è politico. I dati allarmanti del SAP: personale sotto organico, ma i nuovi arrivi verranno "annullati" dai pensionamenti

Sicurezza: altro che dati e statistiche, il quadro è drammatico e rischia di peggiorare ancora. “Non si aspetti che la situazione diventi irrecuperabile, sia per i cittadini che per gli operatori delle forze dell'ordine”. Questo il monito di Noel Cavedagna, Segretario provinciale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia).

A pochi giorni dalla diffusione dei dati della Prefettura, che evidenziano un incremento delle lesioni personali commesse da minorenni pari al 200% nell'ultimo anno (qui l'articolo) e a poche ore dall'ultima aggressione, con un gruppo di giovani che mercoledì sera ha aggredito due ragazzi cremonesi in via Massarotti pestandoli e causando la frattura di una costola di una delle vittime, facciamo il punto con Cavedagna.

Il primo, vero nodo (ma ce ne sarebbero altri) è la carenza di personale, già segnalata dal SAP nella lettera al senatore Renato Ancorotti di alcune settimane fa. “Su Cremona – spiega Cavedagna – arriveranno 16 nuovi agenti, ma l'incremento di organico sarà di fatto di soli sei. Questo perché sono previsti dieci trasferimenti da Cremona. Dei sei nuovi agenti, uno andrà alla stradale e cinque in Questura”.

Ma attenzione, l'incremento è solo sulla carta, perché “ad andare a fine anno avremo almeno sei pensionamenti”. Dunque, un incremento di organico che ben poco andrà a sopperire le carenze che da anni le forze di Polizia sono costrette ad affrontare.

Teniamo conto – spiega infatti il segretario provinciale del SAP – che dalla fine del 2022 siamo sotto organico di circa quindici unità. Alla fine del 2025, a conti fatti, avremo addirittura un'unità in meno, e tutto questo partendo già da una situazione di sotto organico”.

La carenza, tira le somme Cavedagna, “non verrà affatto sanata dai nuovi arrivi”. Senza tenere conto che “siamo sotto organico di 15 unità rispetto a due anni fa e che in città, sulle 24 ore, su quattro quadranti abbiamo una media di sei pattuglie, quando il numero minimo di pattuglie dovrebbe essere di almeno otto, se non dodici, per coprire le esigenze del territorio. In sostanza, metà giornata è coperta da una sola pattuglia”.

Non meglio a Crema, dove “abbiamo una volante sola da sempre”. A Crema, prosegue Cavedagna, “dovrebbero arrivare due agenti, ma aspettiamo i trasferimenti e la situazione ad oggi resta invariata, con il rischio che peggiori”.

A tutto questo si aggiunga che “la Stradale è sotto organico da sempre” e il quadro è completo. Un quadro fatto più di ombre che di luci.

Noi – precisa ancora il segretario – siamo soddisfatti per l'attenzione riservata alle nostre proteste dimostrata durante i contatti con tutte le forze politiche, ma il risultato, ad oggi, non è risolutivo e noi andremo avanti a esternare le nostre preoccupazioni e a fare pressione”.

Il problema vero, in effetti, è politico. “Questore e Prefetto – commenta Cavedagna – fanno le loro richieste interne, ma è il ministero che deve decidere e far fronte alla situazione. La questione è pertanto politica. E se Cremona, per essere onesti e coerenti, non è il Bronx, la situazione sul fronte della criminalità è peggiorata negli ultimi tre anni e il trend è in peggioramento. Per questo dico di non aspettare che la situazione diventi irrecuperabile, sia per i cittadini che per gli operatori delle forze dell'ordine”.

Aggiunge infine il segretario provinciale del SAP: “Anche i Carabinieri hanno il loro equipaggio, ovviamente, ma l'aiuto che possono dare non è sempre immediato, perché il loro raggio di azione è molto più ampio dal punto di vista territoriale”.

Federico Centenari

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