L'intervento
19 giu 2025
Ben 953 firme contro la demolizione del muro dell'ex Area Frazzi: intervento di Angela Alessi, segretaria del Comitato di Quartiere
Oggi, in rappresentanza dell’intero direttivo del Comitato di Quartiere Po, abbiamo consegnato all’ufficio protocollo del Comune di Cremona le 953 firme raccolte a sostegno della petizione contro la demolizione del muro dell’ex Area Frazzi e per la segnalazione delle criticità del quartiere. Gianpaola Costanzo, presidente del Comitato di Quartiere, ha firmato il documento presentato al Comune, accompagnato dalle firme raccolte tramite schede cartacee (237) che online (716).
"Sarebbe meglio impiegare i soldi che servirebbero per quest’opera di demolizione per risolvere altri problemi del quartiere, a cominciare da Viale Po" ha dichiarato Costanzo. Come comitato abbiamo sottolineato che la partecipazione è stata davvero alta: abbiamo avuto tra i firmatari non solo residenti, ma anche persone provenienti da altre città, regioni italiane e persino dall’estero. Questo dimostra, a nostro avviso, che se si sollecita la partecipazione dei cittadini su questioni di pubblico interesse la risposta è positiva: il muro dell’area Frazzi ha un valore affettivo e storico per molte persone, non solo per chi vive nel quartiere.
Durante le scorse assemblee con i residenti, inoltre, sono emerse diverse problematiche relative al quartiere: marciapiedi che si allagano quando piove costringendo i pedoni a camminare sulla pista ciclabile, tombini in cattive condizioni e segnaletica orizzontale poco visibile, solo per citarne qualcuna. Questi problemi sono stati segnalati in un’altra petizione, anche questa sottoscritta da numerosi cittadini.
I residenti – con l'appoggio di molti cittadini cremonesi e non solo – chiedono all’amministrazione di non abbattere né modificare l’altezza del muro, che, giova ricordarlo, è stato edificato nel 1958, considerandolo parte del patrimonio architettonico cittadino.
In generale, come comitato abbiamo la sensazione che manchi su certi temi una visione a lungo termine: anche se oggi il muro non è tutelato da vincoli (che scatterebbe allo scadere dei settant’anni, per cui solo per una differenza di pochi anni), in futuro potrebbe rappresentare parte della memoria collettiva di un’importante area legata all’archeologia industriale. Per questo invitiamo a riflettere sul valore storico del muro e ad evitare scelte affrettate, come è già successo in passato con altri edifici storici, che, se tutelati, avrebbero potuto diventare parte del patrimonio culturale della città.
La segretaria del Comitato di Quartiere Q10
Angela Alessi
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