Attualità
20 nov 2025
Cremona Città della Cultura 2029, l'opposizione protesta: "Abbiamo lanciato l'idea ma il sindaco e la giunta non ci hanno coinvolto"
Dopo l'annuncio di ieri attraverso il quale l'amministrazione ha fatto sapere di aver avviato formalmente il percorso di candidatura per "Cremona Capitale Italiana della Cultura 2029" (qui l'articolo), ecco la presa di posizione di Alessandro Portesani, capogruppo della civica "Novità a Cremona", che in settembre aveva in effetti sollevato il tema. Con lui intervengono anche i consiglieri di Fratelli d'Italia Chiara Capelletti e Matteo Carotti.
"La proposta avanzata da Novità a Cremona subito appoggiata da Chiara Capelletti di Fratelli d’Italia, di candidare la città a ‘Capitale Italiana della Cultura 2029’ prende corpo - commenta Portesani -. L’inizio sembra essere claudicante, quanto meno per quanto riguarda la capacità di condivisione dell’esecutivo con le forze anche e soprattutto dell’opposizione che avevano, per prime, lanciato nell’idea in un clima culturale comunale per altro non brillantissimo e sempre in affanno sia nei tempi, sia nella forza economica da destinare al settore".
Prosegue Portesani: “Siamo sicuramente soddisfatti che la Giunta abbia approvato una delibera che dà ufficialmente il via al percorso per la candidatura di Cremona a Capitale Italiana della Cultura 2029, lo siamo meno per le modalità seguite dal sindaco Andrea Virgilio e dai suoi assessori. Crediamo, che per lo spirito di condivisione con tutte le forze politiche voluto e propugnato dal presidente del consiglio comunale Luciano Pizzetti, nella prima fase, sarebbe stato opportuno una condivisione del testo all’Ufficio di Presidenza dove tuto è partito. Praticamente ancora non conosciamo il testo e abbiamo saputo dell’approvazione dai media e non dal primo cittadino”.
Il consigliere Matteo Carotti (FdI), dal canto suo osserva che “Pensiamo che questa occasione non debba comunque essere l’ennesima trottola autoreferenziale che oramai troppo spesso è cifra della Giunta di Andrea Virgilio. Se Cremona deve essere città della cultura lo sia per tutti: maggioranza e opposizioni e per tutte le forze della città e con un coinvolgimento di tutto il territorio vicino a Cremona. E’ stato un peccato, ad esempio, non coinvolgere Piacenza, con la quale il discorso sulla musica sarebbe stato fondamentale: leggasi la figura di Giuseppe Verdi, ma tant’è”.
A Carotti fa eco Chiara Capelletti (FdI): “Ricordo che, oltre ai temi della liuteria e delle diverse manifestazioni musicali, due solo i temi fondamentali per la cultura: il patrimonio artistico e il patrimonio librario. Sul primo è inutile ricordare quanto questo sia fondamentale. Basta citare quello che il grande critico Roberto Longhi disse del duomo ‘la cappella sistina della Valpadana’. Per ciò che concerne quello librario, è un comparto su cui lavorare sia per la preziosità dei documenti rimasti, sia per la loro estensione temporale nei secoli. Servono sicuramente contenuti forti e non i tradizionali proclami che sanno di muffa demagogica”.
A Portesani l'ultima parola: “E comunque, nonostante la sgrammaticatura istituzionale restiamo disponibili a collaborare con le amministrazioni in virtù delle aperture fatte dal presidente del Consiglio Comunale”.
f.c.
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