Attualità

16 ott 2025
Acciaieria Arvedi

Grazie alla nostra inchiesta, sulla volontà dell'acciaieria Arvedi di ampliare il parco rottami a Spinadesco si sono mossi cittadini e associazioni

Non è caduta nel vuoto l'inchiesta di Cremona Libera sulla volontà del gruppo Arvedi di ampliare il parco rottami a Spinadesco (qui il nostro primo articolo). Anzi, proprio grazie all'inchiesta avviata nella prima metà di settembre, si sono mossi diversi cittadini e alcune associazioni ambientaliste, che entro i termini previsti dalla procedura in atto (la VAS, Valutazione Ambientale Strategica), hanno depositato ben tre fascicoli con le rispettive osservazioni.

In estrema sintesi, le osservazioni pervenute al Comune di Spinadesco dal Circolo Vedo Verde – Legambiente Cremona, dall'Associazione Pro Natura e dal Coordinamento degli Stati Generali Clima Ambiente e Salute della Provincia di Cremona, sono accomunate da un elemento in particolare.

Nei documenti si sottolinea la rilevanza dell'impatto derivante dal taglio di 10.000 metri quadri di bosco filtro con l'avvicinamento delle attività all'abitato di Spinadesco, con conseguenti criticità relative alle emissioni di polveri e rumori.

Ieri mattina (mercoledì 15 ottobre), nuovo round, con la convocazione della seconda conferenza di valutazione del procedimento VAS, nel corso della quale sono per l'appunto stati recepiti i documenti presentati dalle tre associazioni. 

In merito ai documenti, se ne saprà di più nei prossimi giorni, dal momento che sarebbe in corso di convocazione una conferenza stampa proprio per entrare nel dettaglio delle osservazioni presentate dalle associazioni.

Ad ogni modo, durante la conferenza di ieri mattina presso il Comune di Spinadesco, alla quale erano presenti anche alcuni rappresentanti dell'acciaieria Arvedi, è stata data lettura anche delle osservazioni inviate dall'ATS della Provincia di Cremona, dall'Arpa e dalla Sovrintendenza.

Il responsabile del procedimento ha elencato alcune "macro criticità" riscontrate nel progetto proposto dal Gruppo industriale, criticità riassumibili principalmente nella mancanza di una proposta progettuale alternativa a quella avanzata dal Gruppo Arvedi; progettualità alternativa peraltro chiesta anche dallo stesso Comune di Spinadesco e dall'ATS nel corso di una prima conferenza di valutazione della richiesta dell'acciaieria tenutasi tempo fa.

Altra criticità emersa, poi, l'esigenza imprescindibile di tutela e mantenimento del bosco esistente sull'area interessata.

Di fatto, l'iter procede, ma grazie all'uscita della notizia riguardante la volontà dell'acciaieria Arvedi di ampliare il parco rottami è ora necessario analizzare le osservazioni presentate.

A questo si aggiunge anche il forte malcontento che la proposta, una volta resa nota da questo giornale, ha creato in molti residenti di Spinadesco, che starebbero muovendosi con una raccolta firme, stando a quanto si è appreso durante la seduta di ieri.

In concreto, dunque, il progetto di ampliamento presenta un impatto ambientale tutt'altro che trascurabile e tanto le associazioni quanto i cittadini sono intenzionati a salvaguardare il bosco di circa 10 mila metri quadri che verrebbe abbattuto laddove la richiesta dell'acciaieria andasse in porto.

Nei prossimi giorni si conosceranno meglio i contenuti delle osservazioni presentante dalle tre associazioni e si capirà come intenderà integrare la sua richiesta il proponente, ossia l'acciaieria Arvedi, che evidentemente contava in una procedura lineare e che ora si deve invece confrontare con la presa di posizione e con le osservazioni tecniche di associazioni e cittadini.

Federico Centenari

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