Attualità
02 lug 2025
L'avanzata dell'agrivoltaico mangia i campi. Battaglia in Regione e visioni divergenti tra Ventura (FdI) e Piloni (Pd). E a Vescovato, nuovo impianto
Il business del fotovoltaico e in particolare dell'agrivoltaico sembra aver preso la mano. A Vescovato si lavora proprio in queste settimane alla realizzazione di un nuovo impianto agrivoltaico, non distante da una cascina storica, che subirà inevitabilmente una svalutazione economica. A Campagnola Cremasca sono in arrivo due ettari di agrivoltaico proprio alle porte del paese (qui il nostro articolo).
Nel frattempo, in Regione Lombardia, si combatte una serrata battaglia proprio su questo tema. Giusto ieri il consigliere regionale Marcello Ventura (FdI) ha fatto sapere che il Consiglio regionale ha approvato la mozione che impegna il presidente e la Giunta a richiedere al Governo la sospensione immediata degli iter autorizzativi per gli impianti agrivoltaici, in attesa dell'adeguamento normativo conseguente alla sentenza del TAR Lazio n. 9155 del 13 maggio 2025 (qui l'articolo).
Un'ottima notizia, per Ventura, che ha così commentato: "È un passaggio fondamentale per proteggere il nostro territorio e la nostra agricoltura. La mozione invita il Governo a farsi portavoce presso le istituzioni europee per una revisione urgente e radicale del Green Deal, finora troppo condizionato da una visione ideologica che ha poco a che vedere con la realtà e le esigenze delle nostre comunità".
Di ben altro avviso il consigliere regionale del Pd, Matteo Piloni, che osserva: “I gravi ritardi e le responsabilità di Governo e Regione sulle rinnovabili pesano sui territori e stanno causando l'occupazione, con impianti agri e fotovoltaici, di suolo agricolo che la destra dice di voler tutelare, ma solo a parole”.
"Oggi – ha aggiunto Piloni –, con la nostra mozione, siamo tornati a chiedere a Regione Lombardia impegni precisi sulle rinnovabili: priorità al fotovoltaico su tetti, parcheggi, capannoni e aree marginali; esclusione del suolo agricolo; linee guida condivise; un tavolo tecnico permanente; strumenti compensativi per i Comuni e garanzie per il ripristino ambientale. Ma la destra continua a bocciare le nostre proposte dimostrando che, sulle rinnovabili, in Lombardia mancano una regia, una visione e una reale coerenza. La verità è che Governo e Regione non stanno governando la transizione: la stanno solo inseguendo e male, mentre i territori subiscono”.
Prosegue il consigliere del Pd: “Va inoltre evidenziato che il quadro normativo nazionale è tuttora segnato da gravi ritardi del Governo, a partire dai decreti attuativi sulle Comunità Energetiche Rinnovabili. C'erano, e ci sono, grandi aspettative nei territori, ma si sono persi mesi preziosi. Anche il cosiddetto 'decreto aree idonee' del governo Meloni è stato scritto male e sta causando l'occupazione di suolo agricolo".
E se per Ventura “serve porre limiti precisi alla superficie complessiva degli impianti sui terreni comunali, per evitare speculazioni che metterebbero a rischio la sostenibilità delle nostre produzioni e la bellezza del paesaggio”, perché “difendere la Lombardia significa rispettare e valorizzare la sua vocazione agricola, garantendo uno sviluppo energetico che non si faccia a spese del nostro patrimonio rurale e ambientale”.
Per Piloni “È paradossale che oggi si parli di protezione del suolo dopo trent'anni di silenzio sul tema. Basti pensare alla deregulation sugli impianti di biometano: fino a 500 tonnellate al giorno non è più richiesta la VIA, con il risultato di strade congestionate da trattori e camion e ulteriore consumo di suolo, senza alcuna valutazione preventiva. Lo stesso è accaduto per logistiche e data center”.
Conclude Piloni: “La vera tutela del suolo agricolo e lo sviluppo delle rinnovabili, su cui siamo in forte ritardo passano attraverso una pianificazione seria, il coinvolgimento dei territori e norme solide e chiare. Tutto quello che la destra non sta facendo, a Roma come in Lombardia”.
Insomma, in Regione il tema è al centro del dibattito ma le visioni sono divergenti. E nel frattempo, nel Cremonese prosegue l'avanzata dell'agrivoltaico con Campagnola e Cremasca e Vescovato in prima linea.
Tranchant il commento dell'ex sindaco di Vescovato, Maria Grazia Bonfante: “Isola di calore. Cemento e paesaggio deturpato. E tutto solo per gli incentivi. Il fotovoltaico si mette sui tetti, non consumando terra per il cibo”. Ma soprattutto, si chiede Bonfante, “i contributi che le aziende ricevono per produrre cibo, li rendono?”.
Questione tutt'altro che chiusa, in sintesi, in attesa che il governo, come chiesto nella mozione approvata al Pirellone, prenda posizione.
Nelle foto sotto, gli avvisi dei lavori per l'impianto a Vescovato.
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Federico Centenari
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