Attualità

24 giu 2025
Ospedale Maggiore di Cremona

La battaglia per conoscere i costi del nuovo ospedale di Cremona arriva sul tavolo dell'assessore regionale Guido Bertolaso

Lo avevano detto e lo hanno fatto. I cittadini del Movimento per la riqualificazione dell'ospedale di Cremona non si arrendono di fronte al muro burocratico opposto dal direttore dell'ASST di Cremona, Ezio Belleri (qui l'articolo), e portano il caso in Regione Lombardia.

Mentre proseguono gli incontri promossi dal direttore generale dell'ASST, Ezio Belleri (martedì 17 il progetto per il nuovo ospedale è stato illustrato ai componenti dei Comitati di Quartiere), nelle scorse settimane il Movimento per la riqualificazione ha infatti presentato una nuova “Richiesta di accesso civico generalizzato” per ottenere i “Documenti relativi al PFTE del nuovo ospedale di Cremona (anche in forma parziale)”. Quello che chiede il Movimento è, in sostanza, il piano economico e finanziario alla base del nuovo ospedale di Cremona.

La richiesta è stata inviata al direttore dell'ASST, Belleri, ma anche all'assessore al Welfare
Regione della Lombardia, Guido Bertolaso, e alla “Commissione tecnica o struttura incaricata della verifica del PFTE del nuovo ospedale di Cremona, presso ASST di Cremona”.

Il sottoscritto Enrico Gnocchi – si legge nel documento –, in qualità di portavoce del Movimento per la Riqualificazione dell’Ospedale di Cremona, collettivo civico impegnato per la trasparenza e la tutela dell’interesse pubblico, formula la presente istanza di accesso civico generalizzato”.

La richiesta, prosegue Gnocchi, “riguarda la documentazione elaborata, in corso di verifica o trasmessa tra enti pubblici relativamente al Progetto di Fattibilità Tecnico Economica (PFTE) del nuovo ospedale di Cremona”. 

Nell'atto “Si chiede di ricevere copia in formato digitale dei seguenti atti, anche se parziali, in bozza o non ancora formalmente approvati: relazioni tecniche preliminari e versioni intermedie del PFTE; verbali, note e osservazioni tecniche redatte dalla Commissione incaricata della verifica; documentazione già trasmessa o in corso di trasmissione alla Regione Lombardia o al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici; corrispondenza intercorsa tra ASST, Regione Lombardia e altri enti coinvolti, anche a fini autorizzativi (VIA)”.

In caso di disponibilità documentale presso uno solo dei soggetti sopra indicati – incalza Gnocchi –, si richiede che l’amministrazione detentrice proceda direttamente all’invio, specificando l’origine e la natura tecnica o istruttoria dei documenti trasmessi”. 

Conclude il referente del Movimento: “La presente richiesta è giustificata da un interesse civico collettivo e non richiede motivazione individuale, ai sensi della normativa vigente. Si chiede riscontro entro 30 giorni, come previsto dall’art. 5, comma 6, del D.Lgs. 33/2013. In assenza, si procederà a richiesta di riesame e a segnalazione al Difensore Civico della Regione Lombardia”.

Insomma, la battaglia tra il movimento e le istituzioni per vederci più chiaro sul progetto per il nuovo ospedale entra nel vivo e approda in Regione. 

f.c.

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