Attualità
09 dic 2025
Sul "caso dello sfratto" il presidente dell'Aler, Amedeo Ghidini replica al sindaco: "Assenza dei servizi sociali. Sono pronto a confrontarmi con Virgilio"
C'è un problema di dialogo istituzionale, evidentemente, alla base di quello che è diventato il “caso dello sfratto” di due fratelli di Cremona (uno dei quali disabile) da parte dell'Aler. La vicenda è nota e il sindaco Andrea Virgilio ha fornito la sua versione nell'intervista che abbiamo pubblicato questa mattina (qui il link).
Al sindaco replica ora, pacatamente ma con fermezza, il presidente dell'Aler, Amedeo Ghidini.
“Il sindaco parla di procedura troppo rapida – osserva Ghidini – ma non è affatto così che sono andate le cose. Noi abbiamo scritto sia in cartaceo che tramite PEC al Comune di Cremona per tempo, per segnalare la vicenda. Una vicenda partita nel marzo del 2021 con la messa in mora (dei due inquilini; ndr)”.
Il sindaco afferma che la procedura è stata troppo veloce e compiuta in modo eccessivamente burocratico.
“Occorre fare chiarezza sulle funzioni degli enti. I casi di fragilità sono in carico al Comun e non all'Aler. Io capisco che il sindaco di Cremona si sia trovato la patata bollente per le mani, ma gli enti pubblici dialogano e il rapporto si costruisce con il tempo”.
Ecco, a proposito di questo: c'è un problema di rapporti tra il Comune di Cremona e l'Aler?
“Se il rapporto è freddo è perché non è stato curato nel tempo, negli anni. Cremona è l'unico capoluogo dei tre nei quali l'Aler non gestisce il patrimonio ERP. Con gli altri Comuni abbiamo rapporti più profondi. Ricordo che in passato, anni fa, il Comune di Cremona ha disdettato una convenzione con l'Aler. Anche questo contribuisce ad avere un rapporto meno profondo, meno quotidiano. Con Mantova e Brescia, ad esempio, i nostri uffici hanno rapporti quotidiani con i relativi Comuni”.
Torniamo al caso in questione: si è svolto tutto troppo rapidamente?
“No, come le ho detto la vicenda nasce con la messa in mora nel marzo del 2021. Il 3 luglio l'Aler notifica la decadenza per i due inquilini e l'otto ottobre trasmettiamo l'avviso di sfratto. Il 23 ottobre, l'Aler invia una PEC al settore Politiche Sociali del Comune di Cremona e al dirigente di settore con l'avviso dell'esecuzione dello sfratto. E ancora, il 21 novembre abbiamo inviato una comunicazione via PEC alle Politiche Sociali del Comune per ricordare la procedura di sfratto. La stessa segnalazione l'abbiamo inviata anche al dirigente di settore”.
Dal Comune vi hanno risposto?
“In tutto questo tempo non abbiamo ricevuto dal Comune nessuna comunicazione su un piano di rientro, nessuna comunicazione di presa in carico dei Servizi Sociali. Ora, se il sindaco chiede che ci si parli attraverso una telefonata, prendo atto, ma le comunicazioni avvengono tramite PEC. Poi, se il Comune ci dirà che per questioni organizzative dovremo telefonare all'ente, lo faremo. Ma come vede la procedura è stata eseguita correttamente e ho qui tutte le PEC a dimostrarlo”.
Può essersi trattato di un disguido tecnico, chiamiamolo così?
“Credo che tutta questa storia sia molto triste e noto una grossa assenza dei servizi sociali del Comune di Cremona, che non sono intervenuti per tempo. Ma proprio perché è una vicenda triste e di persone stiamo parlando, invito il sindaco Virgilio, se vuole avere uno scambio costruttivo, a venirci a trovare all'Aler. Io sono più che disponibile a parlarci e a confrontarmi con lui direttamente”.
Federico Centenari
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