Attualità
07 lug 2025
TARIP, Olzi e Ghidotti all'assessore: L’aumento non è stato imposto da ARERA". Troppe anomalie nella raccolta dei sacchi: spunta un caso eclatante
Il tema è sensibile. E non a caso si scalda il confronto politico sugli aumenti della TARIP, la tariffa sui rifiuti. Nei giorni scorsi, a seguito di una lettera di un lettore, seguita da un commento di un altro lettore e dagli articoli di Cremona Libera è emerso che molti cittadini hanno riscontrato lievi aumenti (siamo nell'ordine dei 15 euro circa) nelle ultime bollette TARIP.
Sull'argomento è intervenuta l'assessore Simona Pasquali, precisando che “le ultime delibere di ARERA che è l'ente regolatore, hanno deciso gli aumenti fino ad un massimo circa del 13%, che il comune di Cremona attraverso diverse azioni è riuscito a mitigare ad una media del 5%. Altra componente dell'aumento è l'introduzione di parte da parte di ARERA con la delibera 133/2025 della componente perequativa UR3, che ammonta a 6 euro per utenza e serve a garantire la copertura del bonus rifiuti per le famiglie in difficoltà economica”.
Oggi, in risposta alle dichiarazioni dell'assessore (qui l'articolo completo), intervengono Carlalberto Ghidotti e Marco Olzi per Fratelli d’Italia.
“In merito alle recenti dichiarazioni dell’assessora Simona Pasquali sull’aumento delle tariffe TARIP approvato il 30 aprile 2025 – esordiscono Ghidotti e Olzi –, riteniamo necessario ristabilire con chiarezza la realtà dei fatti, in modo che i cittadini possano comprendere l’origine di un provvedimento che incide concretamente sulla vita quotidiana di famiglie, esercenti e operatori economici del territorio”.
“Contrariamente a quanto sostenuto dall’Amministrazione – precisano gli esponenti di FdI –, l’aumento delle tariffe non è stato imposto da ARERA, l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente. La delibera ARERA 389/2023, citata a giustificazione dell’intervento, non obbliga i Comuni ad aumentare i costi del servizio rifiuti. Si limita a definire un tetto massimo di incremento, lasciando piena libertà agli enti locali di decidere se, come e quanto modificare le tariffe. L’aumento deliberato dal Comune di Cremona – pari in media al 4,3% – è quindi una decisione politica, autonoma, che l’Amministrazione ha scelto di adottare e che oggi tenta di giustificare attribuendolo a vincoli esterni che non esistono”.
Non solo: “A rendere ancora più evidente la natura locale della scelta – incalzano – vi è la modifica al sistema di calcolo legato ai sacchi dei rifiuti. Per una famiglia di quattro persone, i sacchi blu da 60 litri inclusi nella tariffa base sono stati ridotti da 15 a 11 all’anno. Al tempo stesso, il costo per ciascun sacco aggiuntivo è aumentato da 1,32 a 1,56 euro (IVA esclusa), passando da 0,022 a 0,026 euro per litro. Questa scelta, combinata all’incremento generale della tariffa, colpisce non solo i nuclei familiari – specie quelli più numerosi – ma anche commercianti, artigiani, ristoratori e attività economiche locali, già alle prese con costi crescenti su più fronti”.
Aggiungono Ghidotti e Olzi: “È una manovra che finisce per penalizzare chi produce e lavora nel rispetto delle regole, in un territorio che ha dimostrato grande responsabilità nella raccolta differenziata e nell’impegno ambientale. Le scelte dell’Amministrazione, invece di premiare questi comportamenti virtuosi, rischiano di scoraggiarli, generando malcontento e alimentando fenomeni di abbandono e gestione impropria dei rifiuti”.
Concludono quindi gli esponenti di Fratelli d'Italia: “Non è più accettabile che decisioni con un impatto economico così diretto vengano presentate come inevitabili. Il Comune ha il dovere di spiegare con chiarezza quali motivazioni lo hanno portato ad approvare questi aumenti, quali voci contrattuali li giustificano, e soprattutto quali strumenti intenda adottare per tutelare le categorie più esposte. I cittadini, le famiglie, le imprese meritano trasparenza, rispetto e risposte fondate su dati reali. Fratelli d’Italia continuerà a vigilare affinché scelte di questo tipo siano sempre chiare, documentate e motivate nell’interesse dell’intera comunità”.
ANOMALIE NEL RITIRO DEI SACCHI – E la necessità di vigilare, al netto dei rincari, è concreta. Sì, perché in questi giorni sono emersi diversi casi non propriamente chiari relativamente al metodo di raccolta e “scansione” dei sacchi azzurri per l'indifferenziata.
Dopo il nostro primo articolo, un concittadino ha commentato quanto segue: “I miei conferimenti annuali sono stati 6 mentre in fattura ne ho ritrovati 8. Ma la cosa più strana è che i 2 prelievi aggiunti, cadono in 2 giorni in cui venne fatto un primo prelievo - 06/08/2024 ore 07,23 e 12 secondi e subito dopo alle ore 07,23 e 38 secondi un secondo prelievo. Stessa cosa (tutto documentato in bolletta), il 24/12/2024 effettuati 2 prelievi distanziati di pochi secondi l'uno dall'altro. Stessa situazione è capitata al mio amico che da due conferimenti/anno se ne è trovati 7”.
E non sono questi i soli casi emersi. Anche un altro concittadino ha riscontrato un doppio ritiro e ha già contattato Aprica per avere delucidazioni.
Ma il caso più eclatante, anche questo segnalato da un cremonese, parla di ben 7 ritiri del sacco dell'indifferenziata in un solo giorno. Si può vedere la parte della bolletta interessata dall'anomalia nella foto in alto.
Ebbene, il cittadino, come si vede chiaramente dal resoconto ricevuto insieme alla bolletta, il giorno 5 ottobre 2024 si sarebbe visto ritirare lo stesso sacco per ben sette volte in soli 21 minuti. Un primo ritiro è indicato alle ore 7.30 e 38 secondi, un secondo ritiro sempre alle 7.30 e 38 secondi. Poi un terzo ritiro alle 7.30 e 39 secondi, quindi un quarto alle ore 7.33 e 45 secondi, un quinto alla stessa ora (7.30 e 45 secondi), un sesto ritiro alle ore 7.50 e 53 secondi e, infine, il settimo ritiro alle ore 7.51 e 50 secondi.
Tutti e sette i “ritiri” sono riferiti a “rotolo 30 sacchi residuo da 60 lt”. Dunque, a prima vista, lo stesso identico sacco sembrerebbe stato ritirato ben 7 volte in poco più di venti munuti.
Si tratta, con ogni evidenza, di un errore. Forse il tag è stato passato più volte. Forse il sistema di rilevazione non funziona correttamente. Fatto è che l'anomalia è nero su bianco, e se questo è il caso più eclatante, almeno altri tre casi simili sono già emersi.
A questo punto, si attende una spiegazione da Aprica, la società che eroga il servizio.
Nel frattempo, chi volesse controllare la propria bolletta e dovesse riscontrare anomalie di questo genere, può seguire le indicazioni fornite dall'assessore Pasquali: “Riguardo il conteggio errato dei ritiri segnalato dai lettori, se si evidenziano delle anomalie è giusto e necessario contattare il gestore APRICA attraverso l'indirizzo e-mail taripcremona@a2a.it. Se si vuole tenere monitorato l'andamento dei propri svuotamenti è possibile accedendo con password, reperibile sulla bolletta, a questo link o attraverso appuntamento allo sportello TARIP di via Geromini, 7”.
Federico Centenari
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