Attualità
05 nov 2025
Tomba del templare usata per parcheggiare i mezzi del mercato. La verità della sovrintendenza: "Non ci è mai stato presentato alcun progetto"
Il progetto per valorizzare l'ormai famosa “tomba del Templare” a lato del Duomo, poco oltre Largo Boccaccino, “non ci è mai stato presentato; si è quindi optato per la ricopertura, che assicura la protezione della struttura e delle sue decorazioni”.
Così afferma la Sovrintendenza, chiarendo una volta per tutte come sono andate le cose riguardo al ritrovamento effettuato ne 2020, rimasto sotto una casupola di legno “provvisoria” per ben cinque anni e nelle scorse settimane definitivamente ricoperto e nascosto alla vista di cittadini e turisti.
Nei giorni scorsi ha fatto molto discutere la decisione di ricoprire il ritrovamento (qui l'articolo), anche perché, come aveva precisato a suo tempo la Sovrintendenza, la casupola in legno era stata collocata in via “provvisoria” per proteggere il reperto “mentre la Soprintendenza e i suoi interlocutori, il Comune di Cremona, la Diocesi di Cremona, Linea Green S.P.A. sono impegnati nella stesura di un progetto condiviso e nella ricerca dei fondi per realizzarlo”.
Ebbene, quel progetto, in ben cinque anni, non è mai stato presentato. Stando a quanto riferito dagli assessori Carletti e Burgazzi, e come riportato nel precedente articolo, l'amministrazione ha valutato alcune soluzioni. Tra queste, una copertura in vetro, esattamente come è stato fatto per i reperti in piazza Marconi. La soluzione è stata però scartata perché, hanno fatto sapere gli assessori, si sarebbe creata condensa e il vetro a lungo andare sarebbe stato inutile.
Il punto è che oltre quell'ipotesi, evidentemente, non si è andati e nessun progetto concreto è stato presentato alla Sovrintendenza, peraltro ben disponibile a valorizzare il reperto.
Tutto questo si evince da una risposta che la stessa Sovrintendenza ha fornito a un concittadino, che dopo aver letto il nostro articolo si è preso la briga di chiedere perché mai si fosse optato per chiudere definitivamente lo scavo.
Ecco quanto ha scritto il concittadino alla Sovrintendenza nei giorni scorsi: “Come mai, dopo 5 anni di "pausa di riflessione" (sic) sul che fare della tomba dipinta altomedievale (la cosiddetta "tomba del templare", scoperta in largo Boccaccino a fianco del duomo di Cremona), sì è semplicemente deciso di ricoprirla, smontando quella sorta di casetta di legno costruita ad hoc? Come mai questa Soprintendenza che aveva definito tale scoperta importante per Cremona non ha ritenuto di spendere una parola, dico una, per motivare i perchè di questa scelta?”.
Ed ecco, testuale, la risposta della Sovrintendenza: “Gentile sig. Xxxxx, La ringraziamo per l’attenzione dedicata alle attività connesse ai beni culturali di Cremona, campo in cui opera il nostro Ufficio. La richiesta di poter mantenere a vista la sepoltura di largo Boccaccino ci era stata fatta al momento della scoperta nel 2020 da parte del Comune ed era stata accolta dalla Soprintendenza con la richiesta che venisse elaborato un progetto che tenesse conto della conservazione degli affreschi del sepolcro e al tempo stesso che rispettasse la delicatezza del contesto di piazza Duomo, anche nel rapporto visivo con la Cattedrale”.
Prosegue la Sovrintendenza arrivando al punto: “Tale progetto non ci è mai stato presentato; si è quindi optato per la ricopertura, che assicura la protezione della struttura e delle sue decorazioni, che costituiscono un ritrovamento non eccezionale, come già spiegato tramite una relazione pubblicata sul nostro sito dove sono visibili numerosissimi altri casi di tali attestazioni, ma comunque che ha un significato nella ricostruzione della storia della città”.
“Per conservarne memoria – conclude la Sovrintendenza –, per cittadini e visitatori, abbiamo proposto al Comune di inserire il sito nel percorso di pannellistica del centro storico in via di rinnovamento, ferma restando la nostra disponibilità a valutare un progetto di musealizzazione, se ci verrà proposto”.
Insomma, come si evince dalla risposta, la Sovrintendenza, pur ammettendo che il ritrovamento non era “eccezionale”, era ben disposta a valorizzarlo e si rende disponibile a “ valutare un progetto di musealizzazione”. Ma in cinque anni i Comune non ha saputo proporre una soluzione e tantomeno, allo stato attuale, valutare un “progetto di musealizzazione” dei reperti.
Di qui la drastica decisione di chiudere tutto, ricoprendo la tomba del templare.
Valuti il lettore quali conclusioni trarre da questa vicenda.
Certo, fa tristezza sapere come sono andate le cose e vedere, come nelle foto scattate questa mattina, che proprio sopra al ritrovamento vengono parcheggiati i mezzi del mercato.
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Federico Centenari
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