Il commento
04 ago 2025
Il Paese arranca e la guerra incalza ma la politica nazionale (e quella regionale) si concede un bel mese di "meritato" riposo
Mentre il Paese arranca tra caro vita, pronto soccorso chiusi, treni fermi e condizionatori rotti, la notizia è arrivata puntuale e placida, come un venticello d’agosto: Camera in ferie dal 6 agosto, Senato dal 9. Rientro, con comodo, attorno al 10 settembre.
In Regione Lombardia, idem con patate: si riparla di politica verso metà settembre con la riapertura delle scuole. Anche per i lumbard, Roma ora è un modello.
Un mese abbondante di nulla. Ma con stile.
Naturalmente nessuno parla di ferie: si chiama “sospensione dei lavori parlamentari o consigliari”, che fa più istituzionale. E comunque, tranquilli: i problemi aspettano. Non hanno mica l’abitudine di risolversi da soli. Resistono, sopravvivono, si rinnovano. Un po’ come certi parlamentari e consiglieri.
Nel frattempo gli italiani — quelli veri, non quelli che giocano a fare i patrioti a favore di telecamera — lavorano, sudano, si arrangiano. Chi può scappa, chi non può si attacca. Al ventilatore. Se non gliel’ha sequestrato il piano di contenimento energetico.
Chi invece ha la fortuna di sedere in Parlamento o in Consiglio regionale può finalmente prendersi una pausa. Da cosa, resta il mistero, magari dalle fatiche di aver sottoscritto il modulo per ottenere il nuovo vitalizio ... O forse da un anno di litigi sterili, di facciata, riforme annunciate e mai partorite, decreti bandiera che non cambiano nulla ma servono benissimo a occupare i talk show.
O forse dalla fatica di aver spiegato, per l’ennesima volta, che la pace si costruisce… coi carri armati.
E allora via, a ricaricare le pile. Magari al mare, magari in montagna, magari all’estero. Lontani dalla realtà, che già è distante nei mesi lavorativi. Figuriamoci d’estate. Tanto, a settembre, si ricomincia da capo: nuove emergenze, vecchie soluzioni, grandi annunci, zero risultati.
E poi si riprenderà, fino alla prossima pausa. Che in fondo è il vero piano industriale della politica italiana: non risolvere i problemi, ma sopravvivere abbastanza da potersi fermare.
Marco Degli Angeli
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