Il commento
24 dic 2025
Pace sussurrata, riarmo imposto: il silenzio complice della politica e dei media. Lo scandalo? La divergenza tra Mattarella e il Papa non fa notizia
«Mentre al male si grida “basta”, alla pace si sussurra “per sempre”». Parole di Leone XIV, grido contro il clima bellicistico che invade le nazioni. Un messaggio chiaro: la pace è possibile, esiste, vuole abitarci. Ma siamo in un tempo in cui «non è scandaloso fare la guerra per raggiungere la pace», in cui si giustifica la folle corsa al riarmo con la paura del nemico, in cui a scuola e sui media si propagano programmi che educano solo alla logica armata, mentre decisioni di vita e di morte vengono delegate alle macchine.
Dall’altra parte del palcoscenico, il Presidente della repubblica italiana Sergio Mattarella parla senza giri di parole: il riarmo è necessario, doveroso, ineludibile. La spesa militare non è popolare, ma è essenziale per garantire la sicurezza collettiva e contribuire alla difesa comune europea. La pace? Va tutelata e consolidata. Ma il prezzo è chiaro: più armi, più eserciti, più soldi pubblici destinati alla guerra.
Due messaggi opposti, due visioni inconciliabili. E cosa fa la politica? Tace. Pavida, strategica, conveniente. La maggioranza sorride, l’opposizione(?) abbassa lo sguardo. Nessuna forza politica osa trasformare il contrasto in dibattito. Tutti perfettamente allineati al dogma del riarmo, tutti pronti a fingersi seri e responsabili mentre ignorano la denuncia di un Vaticano che grida verità elementari.
E l’informazione? Un vero scandalo. Molti giornali, televisione e media digitali, alimentati da finanziamenti pubblici ordinari e straordinari, si trasformano in megafoni della narrazione mainstream. La museruola è invisibile, ma efficace: si amplificano le parole rassicuranti del potere, si riducono a riflessioni etiche quelle che disturbano.
La verità si perde tra titoli compiacenti e servizi conformi. Chi osa contraddire la linea ufficiale viene marginalizzato, ignorato, bollato come ingenuo o “fuori dal tempo”.
Il risultato è una società che assiste ma non discute. Subisce decisioni gigantesche come fossero dettagli di bilancio. Mentre ospedali arrancano, scuole chiudono, salari ristagnano, l’Italia diventa più armata. La pace? È solo un sussurro.
Il vero scandalo non è la divergenza tra Mattarella e Leone XIV.
Il vero scandalo è che questa divergenza non faccia notizia.
In una democrazia sana si discuterebbe, si interrogano le istituzioni, si mette in crisi la narrativa ufficiale.
Qui, invece, si tace. Si fa finta di nulla. Fino alla prossima polemica sul nulla, funzionale alla narrazione di una sinistra contro una destra.
Marco Degli Angeli
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