Il commento

18 giu 2025
Polizia Foto di Anja da Pixabay

Sicurezza, davvero è solo una nostra percezione? Analisi ragionata dei dati diffusi dalla Prefettura per non cadere nella "media del pollo"

Come sempre, tutto sta in quale modo, con quali occhi si leggono i freddi numeri e le ancor più fredde statistiche. Il tema della sicurezza, ad esempio. Usciamo per una buona volta dall'inganno narratologico racchiuso nel termine “percezione” e concentriamoci sui dati. Dati non presi a casaccio in Rete: parliamo di quelli diffusi ieri dalla Prefettura di Cremona (qui l'articolo), dunque il soggetto più attendibile che si possa avere in questo campo.

Ebbene, tra le tante informazioni fornite ieri nel corso della riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica c'è anche quanto riportato da una tabella diffusa dalla stessa Prefettura alla stampa (la riportiamo in fondo a questo commento).

Analizziamola nel dettaglio. La prima colonna indica i “Delitti segnalati nella Provincia di Cremona”. La seconda colonna indica i dati raccolti nel periodo compreso tra il primo ottobre 2023 e il 31 maggio 2024. La terza colonna indica i dati nel periodo che va dal primo ottobre 2024 al 31 maggio 2025. L'ultima colonna è quella che riporta la differenza percentuale.

Balza subito all'occhio un semplice fatto: i dati percentuali con segno meno (dunque la reale differenza tra ciò che è stato rilevato dal primo ottobre 2023 e il 31 maggio 2024 e ciò che è stato rilevato dal primo ottobre 2024 al 31 maggio 2025) sono soltanto due. Tutti gli altri indicatori sono preceduti da un più.

In parole povere: tra un periodo e l'altro, ossia tra il 2023-2024 e il 2024-2025 solo due voci segnano una flessione. Si tratta del totale dei delitti, sceso del 26%, e dei furti nelle abitazioni, scesi del 6,6%.

Tutte le altre voci sono in crescita. E non parliamo di cretinate, ma di fatti importanti. Ad esempio, le rapine, cresciute del 26% in questi ultimi due anni considerati dalla Prefettura. Di queste, sono cresciute del 42,9 le rapine negli esercizi commerciali. Non è forse questo un tema che tocca nel vivo tutti? Cittadini, lavoratori, esercenti, negozianti?

Altro segno più riguarda le lesioni personali, che nel periodo considerato crescono del 3,5%.

Ma arriviamo al dato più eclatante, ossia alla voce lesioni personali commesse da minorenni. Queste rientrano nell'alveo delle lesioni personali, indicato alla voce precedente e sempre queste riguardano i fatti che a Cremona, da mesi, hanno fatto scattare l'allarme. Ecco, qui sta il nodo vero, perché il dato è tutt'altro che rassicurante, dal momento che le lesioni personali commesse da minorenni nel periodo considerato crescono del 200%. Sì, avete letto bene: duecento percento.

Ultima voce, “violenza sessuale”. Tra i due periodi considerati è stato registrato un caso in più (20 episodi nel primo periodo e 21 nel secondo), con un incremento del 5%.

Ora, non cadiamo nella trappola della media del pollo attribuita a Trilussa. E' vero che il totale dei delitti in provincia di Cremona è calato. Ma l'analisi delle singole voci mostra dei “più” preoccupanti. E non è appellandosi alla “percezione” o alla statistica che usciremo da questa situazione.

No, qui il ragionamento è più complesso e coinvolge soprattutto un evidente disagio sociale vissuto dal mondo giovanile. E per curare il sintomo, ben venga un maggiore presidio delle forze dell'ordine, ma per curare il male occorre andare alla radice. Indagare quali sono le cause che portano schiere di ragazzi a uscire con un coltello in tasca. A rincoglionirsi per ore davanti ai social, ad accumulare rabbia e frustrazione senza riuscire a canalizzarla in niente di “bello” o costruttivo o artistico. 

Prevenire, intervenire. Ma anche ragionare sulla causa del fenomeno per smontarlo alla base. Questo è ciò che i cittadini si aspettano dalle Istituzioni. Non statistiche.

A proposito, per chi non la conoscesse, eccola qua la statistica del pollo di Trilussa:


Sai ched’è la statistica? 
È ’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.

Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.

Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:

e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.

 

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Federico Centenari

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