Il commento
07 lug 2025
Un anno di giunta Virgilio: il consenso cala, ma le classifiche sono fatte per essere ribaltate. E quanti nodi nel rosario della Giunta...
Che non sarebbe stata una passeggiata, lo sapeva bene anche lo stesso Andrea Virgilio. Lo sapeva certamente ben prima di candidarsi sindaco di Cremona. E, per quello che valgono le classifiche, oggi c'è la conferma.
Il Sole 24 Ore ha pubblicato l'ormai tradizionale classifica dell’indice di gradimento dei sindaci italiani, di fatto l'edizione 2025 del “Governance Poll”, il sondaggio sul consenso dei primi cittadini stilato da Noto Sondaggi.
Ebbene, Virgilio deve accontentarsi di un poco confortante 88mo posto a fronte del 46mo posto agguantato nell'edizione del 2023 dal suo predecessore, Gianluca Galimberti, sindaco che non passa alla storia di Cremona per i suoi due mandati, non propriamente brillanti e parecchio criticati dall'opposizione (ma questo è il gioco delle parti) e dai cittadini.
L'indagine evidenzia che la variazione di consenso subìta da Virgilio è pari a -2,4% (dal 50,4% della vittoria del 2024 al 48% di oggi).
Due premesse sono necessarie. La prima: come detto, le classifiche non sono il Verbo. Fotografano una data situazione in un dato momento. Variano, mutano, possono risultare stravolte al giro successivo.
Seconda considerazione: Virgilio è in carica da un anno esatto, dal 26 giugno 2024. Presto per tirare le somme, sebbene un primo, piccolo bilancio si possa fare. Opinabile, certo, ma si può fare.
E nello specifico, va detto che l'impressione generale dei cittadini (la “percezione” giusto per usare un termine che a Cremona ricorre con una certa frequenza) è quella di una mancata “svolta”. Ovvio, in pochi se l'aspettavano, dal momento che Virgilio è stato vicesindaco con Galimberti e non pochi assessori dell'attuale giunta arrivano dalla precedente.
Fatto è che, per ora, manca quel segnale di cambiamento. La “percezione”, in buona sostanza, è quella della continuità. Ed è la conferma del timore esternato da molti sotto elezioni. La nuova amministrazione, pur contando su un pezzo da novanta dal quale Virgilio può attingere in termini di esperienza, contatti e idee (si parla, per chi non l'avesse capito, di Luciano Pizzetti, attuale presidente del Consiglio Comunale), non spicca il salto.
La nuova giunta si dà da fare, è certamente meno autoreferenziale della giunta Galimberti, ma non brilla. Ma attenzione, la presenza sullo sfondo di Pizzetti, ex parlamentare, politico di lungo corso e – piaccia o non piaccia – ultimo vero politico di razza che Cremona abbia espresso sino ad oggi, nonché l'ultimo politico cremonese ad aver raggiunto traguardi ragguardevoli (sottosegretario, giusto per dirne uno), è la proverbiale arma a doppio taglio.
Pizzetti è uomo concreto, decisionista, figura solida che piace (in segreto, ça va sans dire) anche ad ampie fasce dell'area di centro e nella vulgata popolare tende, anche non volendolo fare, ad “oscurare” la figura di Andrea Virgilio.
E questo è il primo scoglio che il sindaco si è trovato ad affrontare, dovendo rintuzzare critiche e attacchi sul suo presunto “ruolo subordinato”, dovendo dimostrare ai molti che in fin dei conti il sindaco è lui. Partenza tutta in salita, chiaro.
Vero è che in questo primo anno non sono mancati passi falsi e “rogne” non da poco. Il tema della sicurezza, ad esempio, è esploso con tutta la sua forza, mostrando impietosamente come Cremona non sia l'isola felice che veniva dipinta. E, soprattutto, penalizzando il centrosinistra che da anni minimizzava, ricorrendo al concetto di “percezione”.
Sull'amministrazione si è abbattuto poi il “caso SAAP”, ancora oggi irrisolto (vedi l'ultimo articolo).
E poi... poi c'è il fronte ambientale. La battaglia contro il biometano e quella per l'utilizzo dei fondi Tamoil, con relativa petizione popolare. Battaglie che muovono gruppi di cittadini, che raccolgono moltissimi cremonesi e spostano gli equilibri, facendo pendere la bilancia in senso opposto a quello della giunta.
E ancora, vicende che si trascinano dalle passate amministrazioni, come la contestata legittimità delle nuove cartelle Tari in regime di affidamento diretto del servizio senza gara, la vicenda del gattile in tangenziale, eredità scomoda e tragicomica che ci si porta dietro ormai da anni.
Per non dire del nuovo ospedale, che ancora agita le acque, i temi ambientali, i grattacapi sulla piscina comunale, e molto, molto altro ancora.
Un “rosario” di nodi da sciogliere, per il primo cittadino e la sua giunta, che a un anno dall'insediamento devono ancora ingranare e mostrare quella “svolta” promessa in campagna elettorale.
Attenzione, però: non è che nulla sia stato fatto. Tutt'altro. Si pensi al tema di Cremona città universitaria, al campus città di Cremona, ai lavori nell'ex Provveditorato per lo studentato della Cattolica.
E' che troppo spesso, come sempre da decenni a questa parte, quel che viene fatto è fatto con il costante, pressante contributo del privato, e in particolare del Gruppo Arvedi, o meglio, della Fondazione Arvedi-Buschini.
Dunque, va bene l'ombra lunga di Luciano Pizzetti, che a conti fatti, che male fa? Al massimo tende, nell'immaginario collettivo, a relegare Virgilio un pelo in secondo piano. Ma attenzione anche all'ombra lunga del privato che ovunque allarga le braccia. Facendo cose. Facendo cose buone e ottenendone un tornaconto di immagine. Cremonese in serie A docet: dagli il calcio e l'italiano si dimentica il conto in banca che piange.
La lunga mano del privato, allora, che spesso e volentieri, questo sì, mette in ombra un'amministrazione che, a conti fatti, ne esce indebolita o vincente solo in parte.
Ma il cammino è lungo e non è certo una classifica a predire il futuro. Un fatto è certo: il percorso di Andrea Virgilio è in salita, ma il tempo per dimostrare di saper fare non gli manca.
Prendiamo dunque le classifiche per quel che sono e attendiamo i fatti.
Federico Centenari
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