L'inchiesta

11 lug 2025
Panorama Cremona

Cremona: aria malata, morti silenziose, liquami e inquinamento. Sapevano tutto. E come al solito, hanno fatto finta di niente: ecco le carte

In queste settimane, Cremona Libera è andata a leggere i documenti, contare i numeri, seguire i soldi, e raccontare i fatti. Su questa testata hanno trovato spazio articoli su inquinamento da allevamenti intensivi, epidemie animali pagate con fondi pubblici, carichi di liquami che circolano su strade provinciali, falda sfruttata fino al midollo, impianti biogas spuntati come funghi, suolo agricolo sacrificato all’altare della zootecnia.

Il tutto condito da atti ufficiali, dati ARPA, fondi regionali e votazioni in Consiglio.

Ora torniamo sul tema. E lo facciamo con una prova in più: un dossier pubblico, firmato Regione Lombardia, realizzato dall’Università degli Studi di Milano, approvato dal Comitato Paritetico di Controllo e Valutazione del Consiglio Regionale, presentato nel 2023 nelle commissioni competenti.

Un’analisi scientifica, lineare, priva di ideologia. E proprio per questo così scomoda. È la radiografia del sistema agricolo-zootecnico lombardo. Una TAC ai polmoni della Pianura Padana. Un referto che dice: la paziente è grave, e nessuno la sta curando.

Ecco cosa ci racconta questo importante documento.

Cremona capitale del maiale

Nel 2021, Cremona contava 531 suini e 177 bovini per chilometro quadrato. Non solo sui campi: sull’intera superficie provinciale. Il record assoluto in Lombardia.

Per capirci:
Brescia: 275 suini/km²
Mantova: 475 suini/km²
Media regionale: 185 suini/km²

Cremona da sola ospita oltre 312.000 bovini in 1.227 allevamenti. È la punta del “quadrilatero zootecnico lombardo” (insieme a Brescia, Mantova e Lodi): una mucca ogni 11 cittadini. Un suino ogni 2, scarsi, con tutta l’ammoniaca, il metano, il protossido di azoto e le polveri che comporta.

L’aria che tira (e resta lì)

Secondo ARPA Lombardia (2022), il 99% dell’ammoniaca, il 94% del protossido di azoto e l’89% del metano in provincia di Cremona arrivano dal settore agricolo. Cioè dagli allevamenti intensivi.
Ma la cosa più impattante è che questi gas non puzzano solo: si combinano in atmosfera e diventano PM10 e PM2.5, cioè quelle polveri sottili che entrano nei polmoni, nel sangue e infine nelle statistiche sanitarie.
Risultato? Patologie respiratorie, tumori, bronchiti croniche. Non per forza oggi. Ma tra dieci anni sì. E poi ci si chiede come mai la spesa sanitaria esplode.

Morti silenziose. Nessun colpevole. Tutto regolare

Il dossier lo dice in modo quasi poetico: “Non hanno un nome né una bara”. Ma ci sono. E sono vittime di un sistema produttivo che non può più reggere. Solo che le loro morti non fanno rumore. Non protestano. Non scioperano. Non votano. E quindi si va avanti. Sempre così. Sempre senza cambiare.

Il foraggio della discordia

Altro dato importante e troppo spesso sottovalutato: il 61% della superficie agricola lombarda serve a coltivare foraggi per animali, non per nutrire gli esseri umani. La Lombardia ha solo l’8% della superficie agricola nazionale, ma produce il 35% dei foraggi italiani. Siamo diventati la mangiatoia del Paese. Un gigantesco distributore di mais, erba medica e insilati per bovini, suini e digestori. E se resta spazio per il grano o le verdure, è per sbaglio.

Il dossier c’è. I politici anche. Ma fanno finta di non conoscersi

Il documento — commissionato da Regione, scritto dall’Università, approvato dal Consiglio — non è un volantino ecologista. È una fotografia nitida e aggiornata di quello che siamo diventati: una regione che inquina l’aria per produrre carne che non riesce più a digerire.

Ma niente. Zero dibattito. Zero strategie. Zero conferenze stampa. È come se, alla presentazione del referto, il paziente avesse deciso di chiudere gli occhi e fischiettare.

Cremona Libera continua. Perché qualcuno dovrà pur raccontarlo. Prendiamo i dati, leggiamo i report, pubblichiamo gli atti. Non urliamo. Non accusiamo. Ma non fingiamo nemmeno che non stia succedendo niente.
Perché negare l’evidenza è un lusso che la salute pubblica non può più permettersi. E Cremona non può più essere la discarica climatica del sistema agricolo lombardo.

Fonti (non opinioni):

  • Rapporto finale della Missione Valutativa n. 30, Regione Lombardia
  • Università degli Studi di Milano

https://www.consiglio.regione.lombardia.it/wps/portal/crl/home/leggi-e-banche-dati/valutazione-studi-e-ricerche/DettaglioApprofondimento/analisi/2022-mv-30-inquinamento-fonte-agricola

  • Arpa Lombardia, Qualità dell’aria nella provincia di Cremona, 2022

Marco Degli Angeli

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