L'inchiesta
26 nov 2025
Inclusione scolastica: in provincia di Cremona una scuola su tre senza postazioni informatiche adattate. Ecco cosa dicono i dati
La scuola dovrebbe essere il primo luogo dove i diritti diventano realtà. Ma quando si parla di studenti con disabilità, l’inclusione resta ancora una strada in salita. A ricordarcelo è un recente report pubblicato da Openpolis insieme all’impresa sociale Con i Bambini, che fotografa in modo nitido le difficoltà che ancora oggi molti alunni incontrano tra i banchi.
E la provincia di Cremona, pur con risultati in linea con il resto della Lombardia, mostra alcune criticità che meritano attenzione.
Cremona: il 61% delle scuole è attrezzato. Il resto? Si arrangia
Secondo i dati provinciali più aggiornati (fonte Istat, elaborazione Openpolis – Con i Bambini), solo il 60,92% degli istituti cremonesi frequentati da studenti con disabilità dispone di postazioni informatiche adattate, strumenti indispensabili per seguire le lezioni e partecipare attivamente alla vita di classe.
Significa che quasi una scuola su due non offre dotazioni adeguate oppure non ha risorse sufficienti per attivarle.
Un altro 38,7% dichiara infatti assenza totale di postazioni adattate, mentre una piccola quota non ha risposto.
Se è vero che il dato cremonese è leggermente superiore a quello medio italiano del 2022 (60,5%), resta comunque evidente un problema strutturale: la domanda insoddisfatta esiste e riguarda moltissimi alunni, che spesso si trovano esclusi non per scelta, ma per mancanza di tecnologia adeguata.
Il contesto lombardo: luci e ombre
La Lombardia non è uniforme. Accanto a province virtuose (come Lodi, con oltre il 70% di scuole attrezzate) ce ne sono altre più indietro, come Mantova e Como, entrambe sotto il 60%.
Cremona si colloca a metà strada, ma la media regionale mostra che un significativo numero di istituti non è ancora preparato a garantire piena accessibilità digitale. Un problema che pesa soprattutto per le disabilità motorie, sensoriali o cognitive che richiedono ausili personalizzati, software dedicati, tastiere speciali, display ingranditi o comunicazione aumentativa.
Uno sguardo nazionale: aumentano gli studenti, non sempre i servizi
A livello italiano, la fotografia scattata dal rapporto di Openpolis e Con i Bambini (basato su dati Istat 2023/24) racconta molto più di una statistica:
• 359mila studenti con disabilità frequentano le scuole italiane: un numero in crescita costante.
• La disabilità più diffusa è quella intellettiva (40%), ma molti studenti presentano più di una condizione contemporaneamente.
• Il 20% non è autonomo in nessuna delle attività di base (comunicazione, mobilità, igiene, alimentazione).
• Gli studenti completamente non autonomi trascorrono in media 7,3 ore a settimana fuori dalla classe, un dato che nel Nord Italia arriva a 9,4 ore.
È un dettaglio che pesa: più tempo lontano dai compagni significa più distanza dal percorso quotidiano, più isolamento, meno apprendimento condiviso.
Un nodo cruciale: insegnanti e risorse
Negli ultimi anni, gli insegnanti di sostegno con formazione specifica sono aumentati (dal 63% al 73%), e il rapporto studenti-docenti è tecnicamente favorevole. Ma:
• il 27% degli insegnanti non è specializzato,
• l’11% arriva in ritardo,
• oltre 15mila studenti non ricevono l’assistenza per l’autonomia e la comunicazione.
Troppi, in un Paese che garantisce per legge il diritto all’inclusione.
Perché le postazioni informatiche fanno la differenza
Strumenti adattati non significano solo tecnologia: significano opportunità di restare in classe, lavorare con i compagni, evitare percorsi paralleli che isolano.
Il report evidenzia che:
• il 49% delle scuole colloca queste postazioni direttamente in classe,
• ma il 19% le utilizza solo nelle aule di sostegno, riducendo la condivisione.
Se la tecnologia resta confinata, l’inclusione rimane incompiuta.
Cremona e la sfida che resta
Per la nostra provincia, la domanda è semplice: siamo davvero pronti per un’inclusione piena?
I numeri dicono che molto è stato fatto, ma molto resta da fare. Perché basta osservare una sola aula per capirlo: un computer adattato in più può significare una barriera in meno; una postazione mancante può trasformarsi, giorno dopo giorno, nella distanza che separa un bambino dalla sua classe.
Marco Degli Angeli
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