L'inchiesta

07 ott 2025
Allevamento maiali Foto di phat phan da Pixabay

Lombardia, allevamenti intensivi sotto accusa: infrazioni in aumento e controlli in affanno. Ingenti investimenti, ma la Regione non sa valutarne gli effetti

Il monitoraggio regionale degli allevamenti intensivi in Lombardia mostra un quadro preoccupante: le infrazioni accertate da ARPA e ATS sono in aumento costante, mentre la pressione ambientale del settore resta altissima, nonostante i milioni di euro investiti in pratiche più sostenibili.

Il bilancio degli ultimi sei anni, nella regione che concentra oltre il 40% della produzione zootecnica nazionale, è un capolavoro di burocrazia creativa: più soldi pubblici investiti per migliorare la sostenibilità delle aziende, più controlli, più infrazioni.

Con una constatazione amara: il Pirellone naviga a vista e non è in grado di valutare se i fondi spesi abbiano realmente prodotto miglioramenti.

Infrazioni AIA: più che raddoppiate in sei anni

Secondo i dati forniti nella risposta all’interrogazione regionale ITL 1254, presentata dal consigliere Nicola Di Marco, i controlli sugli allevamenti soggetti ad Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) sono aumentati, ma le infrazioni sono più che raddoppiate.

Nel 2024, oltre la metà dei controlli ha portato alla rilevazione di irregolarità, contro appena un terzo sei anni prima. Le violazioni sono passate da 38 a 96, quasi triplicate — una progressione che farebbe invidia a un titolo tecnologico in Borsa, se non fosse che qui non si parla di startup ma di letame.

Oltre il 57% degli allevamenti controllati nel 2024 è risultato fuori norma, ma la Regione continua a descrivere la situazione come “sotto controllo”. Sarà, ma un sistema “sotto controllo” in cui un controllo su due finisce con un verbale sembra più un ossimoro che una politica ambientale.

Un dato che certifica la difficoltà strutturale di molti allevamenti nel rispettare le prescrizioni ambientali e gestionali previste dall’AIA.

Controlli ATS: più irregolarità anche sul benessere animale

Le ATS lombarde, incaricate del monitoraggio del benessere animale, registrano una tendenza simile.
Tra il 2018 e il 2024 le irregolarità aumentano in quasi tutte le specie allevate:
Suini: +100%
Bovini: +160%
Vitelli: +50%

Numeri che indicano un peggioramento generalizzato della gestione interna degli allevamenti, nonostante l’introduzione di linee guida e incentivi per migliorare le condizioni strutturali e igienico-sanitarie.

Spandimenti e reflui: la contraddizione delle “buone pratiche”

Secondo la Regione, le cosiddette buone pratiche di spandimento dei reflui zootecnici — come la distribuzione a bassa pressione seguita da interramento entro 12 ore — sono ormai diffuse sul territorio e consentono una riduzione del 50% delle emissioni di ammoniaca rispetto alle tecniche tradizionali.

Oggi circa il 26% delle superfici agricole utilizza tecniche ad alta efficienza, mentre solo il 4% applica metodi a bassa efficienza.

Tuttavia, l’aumento costante delle infrazioni suggerisce che la diffusione delle tecniche non coincida con una reale efficacia ambientale.

La Lombardia ospita una delle più alte densità di bestiame d’Europa, e in molte aree la quantità di reflui prodotti supera la capacità dei terreni di assorbirli. Ciò genera spandimenti troppo ravvicinati o fuori periodo, contribuendo alla dispersione di ammoniaca e alla contaminazione delle falde.

Inoltre, la Regione ha introdotto deroghe flessibili al divieto di spandimento, basate su un bollettino nitrati che tiene conto delle condizioni meteorologiche, ma non della qualità dell’aria. Un po’ come se, per ridurre gli incidenti stradali, si decidesse di sospendere il codice della strada nei giorni di sole.

Una scelta che — secondo ambientalisti e buon senso — riduce la portata reale delle restrizioni e rischia di vanificare gli obiettivi di riduzione del PM10.

73 milioni di euro spesi, ma risultati ancora incerti

Dal 2018 al 2025, Regione Lombardia ha attivato sei diversi bandi e programmi — tra cui Bando Aria, Bando Agromeccanici, PSR e PNRR — per un valore complessivo di 73 milioni di euro destinati a ridurre le emissioni di ammoniaca e migliorare la gestione dei reflui.

36 milioni da fondi europei
27 milioni da fondi nazionali
10 milioni da risorse regionali

I finanziamenti hanno favorito l’acquisto di coperture per vasche di stoccaggio, sistemi di fertirrigazione e macchinari per l’interramento immediato dei reflui.

Eppure, nessun indicatore pubblico dimostra una riduzione significativa delle emissioni o delle infrazioni. La stessa Regione ammette difficoltà informatiche e procedurali nella raccolta e nell’analisi dei dati sui risultati effettivi dei progetti.

Il quadro che emerge è quello di un sistema agricolo ad altissima intensità, nel quale i controlli aumentano, ma anche le violazioni. Le verifiche straordinarie restano una minima parte: solo 7 su 167, segno di un’attività ispettiva ancora prevalentemente ordinaria e programmata.

Ammoniaca e PM10: il nodo irrisolto della Pianura Padana

Le emissioni di ammoniaca generate dagli allevamenti sono tra le principali responsabili della formazione di particolato secondario (PM10), una delle criticità ambientali più gravi della Pianura Padana.

Nonostante l’adozione di modelli di calcolo aggiornati — come il nuovo sistema BAT-Tool sviluppato da ARPA — la Regione non ha ancora pubblicato dati sull’effettiva riduzione delle emissioni.

Traduzione: hanno speso milioni per ridurre le emissioni, ma non hanno idea se le emissioni siano scese, salite o abbiano chiesto asilo politico in Emilia-Romagna.

Conclusione

In sei anni, la Lombardia ha visto più fondi, più controlli, ma anche più infrazioni. L’incremento delle sanzioni, le deroghe sugli spandimenti e la difficoltà nel misurare gli effetti dei finanziamenti rendono evidente la fragilità di un modello zootecnico intensivo che resta ambientalmente insostenibile.

Mentre la Regione promette nuove misure e bandi per il 2025, i dati raccontano una verità scomoda: la crisi ambientale legata agli allevamenti intensivi è tutt’altro che risolta.

Marco Degli Angeli

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