Editoriale

19 dic 2025
Panorama Cremona foto Mauro Gaimarri

Ambiente e salute, c'è una comunità che dice "no". Cittadini e associazioni stanno alzando la testa e sono sempre più attivi: qualcosa sta cambiando

C'è una “fetta” di Cremona che dice no. C'è una parte sempre più consistente della comunità locale che alza finalmente lo sguardo e prende consapevolezza. Si informa, elabora le informazioni, si costruisce una propria opinione libera, non dettata dalla narrazione mainstream, e si attiva. Scende in piazza, si oppone con gli strumenti che la legge mette a disposizione, si riunisce in comitati e ingrossa le fila delle associazioni.

C'è una parte della comunità cremonese che ha capito – davvero – che i temi ambientali, qui, in queste terre, non sono solo materiale per slogan o titoli a effetto dei giornali quando esce l'ennesimo studio sulla qualità dell'aria o della vita in questa provincia.

Rispetto a diversi anni fa, questa parte dell'opinione pubblica non si limita a storcere il naso, a maledire la sorte per averla fatta nascere in una conca insalubre. No, si rimbocca le maniche e fa quello che i cittadini possono fare per opporsi alle scelte di un sistema economico (perché la politica altro non fa se non seguire il solco tracciato dagli interessi economici) che si sta finalmente disvelando per quello che è: non più sostenibile.

In altre parole, sui grandi temi ambientali, da tempo a questa parte, si sta assistendo a una corposa presa di coscienza collettiva. Sempre più cittadini dimostrano interesse verso l'ambiente e al tempo stesso una maggiore sensibilità, spesso accompagnata da un sano attivismo.

E' ormai chiaro - non a tutti ma a una sempre più larga fetta di popolazione - che le questioni ambientali non sono isolate, non rappresentano un "presidio ideologico" fine a se stesso. Al contrario, connessi ai temi ambientali, vi sono i temi che impattano direttamente sulla vita delle persone: dalla salute alla qualità della vita.

E grazie a studi, ricerche e a voci libere nel mondo dell'informazione, emerge con forza anche all'occhio più distratto quanto il Cremonese e la Pianura Padana siano ambienti ormai compromessi, insalubri. Ambienti dove gravi malattie e patologie hanno un'incidenza spaventosa rispetto ad altre aree italiane o europee.

Le cause - meglio, le concause - sono molteplici, e anche questo è un fatto ormai risaputo, ignorato soltanto da chi non vuole vedere, perché l'interesse economico è più forte di qualsiasi principio di realtà.

I casi, anche recentissimi, che mostrano una presa di coscienza collettiva, abbondano.

Guardiamo soltanto ai più recenti. Sono sufficienti per capire che forse qualcosa si sta muovendo. Qualcosa, sebbene in forma ancora contenuta, sta cambiando. E qui, a differenza del tema della sicurezza, qui sì si può parlare di “percezione” con un'accezione positiva.

NUCLEARE

Un grande tema: il possibile ritorno al nucleare con l'ipotesi di una centrale nei pressi di Cremona. Una possibilità che una componente consistente, se non totalitaria, del mondo produttivo saluta come il sole del nuovo avvenire, è al centro di un dibattito approfondito avviato da tutte le associazioni ambientaliste locali e regionali. Il confronto, insomma, si è aperto ufficialmente e per quanto associazioni e cittadini possano incidere in modo limitato, il solo fatto di iniziare a parlarne “fuori dai denti” è cosa da salutare con favore, perché, anche senza collocarsi su posizioni intransigenti, c'è nucleare e nucleare.

C'è il nucleare di vecchia generazione e il futuro nucleare, che sarà anche sicuro e utile ma non ancora disponibile nei fatti.

BIOMETANO

Poi c'è il grande lavoro portato avanti in questi mesi dal Comitato BiometaNo nelle sue declinazioni territoriali, dalla sezione di Cremona fino a quella di Soresina, che giusto pochi giorni fa ha reso nota un'iniziativa eclatante.

Il comitato ha infatti denunciato le istituzioni locali per le mancate risposte, per il mancato confronto sull'impianto che si intende realizzare a Soresina (qui l'articolo). Un segnale forte (qualcuno dice anche temerario) di dissenso. La dimostrazione del fatto che c'è chi non si accontenta dei silenzi e passa all'azione.

AMPLIAMENTO PARCO ROTTAMI

Altro campo, altra dimostrazione di attivismo, in questo caso di tre associazioni ambientaliste. Dopo la notizia pubblicata su queste colonne circa la volontà del Gruppo Arvedi di ampliare il parco rottami di Spinadesco, con abbattimento di un bosco di circa 10mila metri quadrati, tre associazioni, pur a fronte di tempi ristretti, si sono rimboccate le maniche e hanno presentato entro i termini le loro osservazioni evidenziando le criticità del progetto.

L'iter è in corso, ma i cittadini (che hanno pure raccolto firme), insieme alle associazioni, stanno facendo la loro parte partecipando al confronto, in un percorso virtuoso che vede la comunità impegnata a non abbassare la testa di fronte agli interessi del privato.

NO AL BIOMETANO A MALAGNINO

E ancora, giusto per restare alle notizie più recenti, il secco rinvio della Provincia di Cremona in merito al maxi impianto di biometano che una società milanese intendeva realizzare a Malagnino (località Visnadello: qui il nostro articolo).

Questo è forse l'esempio più emblematico dell'importanza della collaborazione tra cittadini ed enti. Il comitato locale si è opposto al maxi impianto e ha percorso tutte le strade che la legge mette a disposizione, coinvolgendo gli enti locali (che hanno collaborato attivamente e lealmente), fino ad arrivare ad evidenziare le tante criticità insite in quella che altro non era se non un'operazione industriale. 

Cosa non di poco conto, la Provincia, nella determina con la quale stoppa il progetto chiedendo ulteriori approfondimenti in tempi brevissimi (tali da far pensare che la vicenda si chiuderà definitivamente), recepisce i dati sui danni causati dall'inquinamento del nostro territorio così come rilevati dallo studio epidemiologico elaborato tempo addietro (in modo peraltro non così approfondito come si sperava).

DISCARICA A GRUMELLO

C'è poi la battaglia che la Pro Loco di Grumello Cremonese sta portando avanti da tempo - anche con una raccolta firme che ha superato quota mille - contro l'impianto di smaltimento dei rifiuti dell'acciaieria. La petizione, in particolare, è volta contrastare il progetto di realizzazione di una discarica di rifiuti non pericolosi. 

Tuttavia – secondo quanto dichiarato dai proponenti l'iniziativa – non è esclusa la possibilità che siano conferiti anche rifiuti pericolosi nell’area dell’ex cava in località cascina Angiolina, zona al confine tra Grumello e Pizzighettone.

NUOVO OSPEDALE

Infine, non certo per ordine di importanza, ma perché connesso direttamente al tema salute più che a quello ambientale, la grande battaglia portata avanti dal Comitato per la riqualificazione dell'esistente ospedale, contro il nuovo ospedale voluto dalla Regione e acriticamente accolto dalle istituzioni locali. 

Il Movimento raccoglie moltissimi cittadini e la battaglia che sta conducendo è seguita con interesse anche da tanti altri cremonesi non aderenti al Comitato. Contro il nuovo ospedale sono state presentate interrogazioni a livello regionale e il Movimento si è rivolto anche alla Corte dei Conti chiedendo di “verificare la congruità della spesa, la correttezza delle procedure di trasparenza, e la validità dell’alternativa di riqualificazione” (qui l'articolo). 

Un altro segnale – forte e netto – di una comunità che non si arrende, combatte e porta avanti le proprie istanze in ogni sede.

Sono, questi, solo alcuni dei tanti segnali che come testata abbiamo registrato e riportato. Segnali importanti che manifestano una presa di coscienza collettiva e che dimostrano che la comunità cremonese sta aprendo gli occhi su più fronti

Segnali che indicano come in molti abbiano compreso la necessità di combattere oggi per avere un territorio migliore domani

Segnali che la politica locale non può continuare a ignorare, perché è al tanto declamato “bene comune” che si deve guardare, e alzare le spalle di fronte al crescente malcontento (accompagnato dall'attivismo) non può che nuocere alla politica stessa.

La foto è di Mauro Gaimarri, che si ringrazia per la gentile concessione.

Federico Centenari

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tutti gli articoli