L'inchiesta
12 set 2025
Ampliamento parco rottami Arvedi, 10.000 metri quadrati verrebbero trasformati in superfici impermeabili. E il bosco rischia di sparire. Le domande aperte
È dunque in dirittura d’arrivo la Valutazione Ambientale Strategica (VAS) per l’ampliamento del parco rottami di Spinadesco, richiesta dall’acciaieria Arvedi nell’ottobre 2024 (qui la prima parte della nostra inchiesta).
Il dato centrale è semplice: circa 10mila metri quadri di verde, sino ad oggi tutelati, sono a rischio cemento.
La scheda di procedimento (ID 146686) riporta, oltre alla descrizione dell’intervento, anche una “Breve descrizione dei possibili effetti ambientali” che l’opera potrebbe comportare.
Gli impatti previsti
Sul fronte della qualità dell’aria, si segnalano possibili emissioni da traffico e sollevamento di polveri, sia durante i lavori sia a regime.
Per quanto riguarda le acque superficiali e sotterranee, si parla di immissione di acque di prima pioggia nella rete idrica.
La sezione dedicata a geomorfologia, idrogeologia e sismicità cita rischi come impermeabilizzazione del suolo, manomissioni geomorfologiche e interferenze con la falda.
Nessun impatto, invece, è previsto sul patrimonio storico e architettonico.
Più delicata appare la voce relativa a paesaggio, ecosistemi e uso del suolo: qui si indicano possibili interferenze con aree tutelate (SIC, ZPS), perdita di vegetazione comunale e compromissione di elementi paesaggistici.
Infine, la componente rumore evidenzia potenziali influenze sui ricettori presenti nell’abitato di Spinadesco.
La scheda conclude comunque con una valutazione complessiva positiva, richiamando le misure di prevenzione, riduzione e compensazione previste per limitare gli effetti negativi.
Il nodo della cementificazione
Dietro queste formulazioni tecniche resta però un fatto concreto: circa 10.000 metri quadrati oggi non edificati verrebbero trasformati in superfici impermeabili. In un’area destinata dal Piano di Governo del Territorio a “forestazione – Ambito E6”, la perdita di capacità di assorbimento del suolo potrebbe aumentare la vulnerabilità idrogeologica.
Non solo: lo spazio classificato come “bosco”, e che sembrerebbe rientrare nelle mappe del piano forestale Val Padana, rischierebbe di sparire, sostituito da cemento e strutture industriali. Le compensazioni ambientali – ad oggi – non risultano ancora dettagliate.
Consultazione pubblica: tempo troppo breve?
Un altro aspetto critico riguarda la partecipazione dei cittadini. La finestra temporale per presentare osservazioni va dal 20 agosto al 3 ottobre 2025: poco più di un mese per analizzare un progetto che incide su territorio, paesaggio ed ecosistemi. Un periodo sufficiente a garantire un reale coinvolgimento della comunità?
Il binario ferroviario: soluzione o palliativo?
Il progetto prevede la realizzazione di un binario ferroviario lungo 330 metri, indicato come risposta per ridurre il traffico pesante su gomma. Restano però da chiarire alcuni punti fondamentali: quante tonnellate di materiale verranno effettivamente spostate su rotaia?
Quante continueranno a viaggiare su strada? Inoltre, l’impatto sul traffico locale sarà davvero significativo o soltanto marginale?
Le domande ancora senza risposta
Alla luce di questi elementi, emergono alcuni interrogativi che riguardano direttamente il Comune di Spinadesco. Anzitutto, perché avviare una variante al PGT che coinvolge un’area classificata come forestale e inedificabile?
Quali misure compensative concrete sono previste per sostituire la perdita di 10.000 mq di bosco? Esistono progetti già definiti o solo indicazioni generiche? È stata svolta un’analisi quantitativa sugli impatti di traffico, rumore ed emissioni, o ci si limita a valutazioni qualitative?
E ancora, quali garanzie vengono offerte rispetto a possibili contaminazioni delle acque e della falda in caso di piogge intense o sversamenti accidentali? Sono previsti interventi di mitigazione ambientale come rimboschimenti, barriere acustiche o iniziative per migliorare la qualità dell’aria?
Un passaggio decisivo
Il procedimento di VAS rappresenta un passaggio chiave. Le osservazioni della cittadinanza e delle associazioni potrebbero incidere sulle scelte finali. Resta da capire se il tempo e le modalità con cui si svolge la consultazione siano davvero in grado di garantire un confronto trasparente e informato.
Federico Centenari e Marco Degli Angeli
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